Ha lavorato con maestri del teatro italiano e internazionale (come Luca Ronconi, Romeo Castellucci, Antonio Latella) e ha debuttato al cinema nel film Dieci Inverni, diretto da Valerio Mieli.
E’ l’attrice Alice Torriani, tra i protagonisti di due serie di successo: Il Paradiso delle Signore e Un passo dal cielo.
Sta preparando uno spettacolo teatrale d’avanguardia per il Teatro Stabile dell’Umbria. Si chiamerà Commedia con Schianto e sarà diretto da Liv Ferracchiati, un giovane regista che l’anno scorso ha partecipato alla Biennale Teatro.
Per Alice Torriani recitare significa ribellarsi al fatto che ci sia concessa una vita sola, infatti afferma «recitando cerco di viverne il più possibile, nel tempo di una sola». Parallelamente alla carriera di attrice, Alice ha iniziato un percorso da scrittrice.
Nel 2015 è stato pubblicato il suo romanzo d’esordio, L’altra sete, edito da Fandango Libri, al quale in ottobre farà seguito un secondo romanzo.
Chi è Alice Torriani? Pregi e difetti
Alice Torriani è una donna che non si identifica con niente in particolare. E’ un’attrice, una scrittrice o forse nessuna di queste cose. Forse semplicemente una persona che sta facendo un viaggio molto appassionante. E’ sicuramente testarda, determinata, forte, ma considera la fragilità una qualità. E’ ottimista, ma anche molto realista.
Quali ricordi custodisci del tuo primo debutto a teatro?
Il Teatro Argentina gremito, io che quasi non sapevo se sarei riuscita a parlare in scena, gli occhi di mio padre all’uscita del teatro, l’aria di Roma la sera della prima che sembrava un regalo.
Teatro, serie tv o cinema? Cosa preferisci e perché?
Amo il mio mestiere in tutte le sue forme, davvero. Forse rimango più legata al teatro perché è da lì che vengo e perché conserva quella magia di qualcosa che avviene sul momento e non è mai più ripetibile. Allo stesso modo, mi affascina il cinema che dà la possibilità di fermare un momento per sempre.
Il personaggio interpretato che ti ha regalato maggiori emozioni?
Sicuramente Irina in Tre Sorelle di Anton Cechov. Il mio debutto a 23 anni con Massimo Castri. Irina nei quattro atti compie il percorso di una vita: parte sognatrice e ottimista e arriva a dover fare i conti con la realtà. Vuole raggiungere Mosca, il suo sogno, e per questo l’ho amata tanto, perché credo abbiamo tutti una nostra Mosca da raggiungere.
Un aneddoto OFF, mai raccontato prima, che riguarda la tua carriera?
Il primissimo provino della mia vita, mentre ero ancora in accademia. Era il provino per Irina di Tre Sorelle ed ero talmente agitata che l’ho fatto malissimo. Tornata a casa, sono scoppiata a piangere e ho detto che non avrei mai fatto l’attrice. Il regista mi ha chiamata per il secondo provino e poi mi ha presa.
La scena più divertente che hai girato?
In Un passo dal cielo con Enrico Ianniello. Abbiamo girato una scena con un lama. Io dovevo tenerlo al guinzaglio come un cane, perché nella storia volevo regalarlo a Ianniello come animale da compagnia. E’ stato difficilissimo restare seri perché il lama continuava a muovere la testa spesso, urtandoci mentre parlavamo.
Hai debuttato al Festival dei due Mondi di Spoleto con Giudizio. Possibilità. Essere, già interpretato nella versione americana. Quali differenze hai riscontrato nella regia di Romeo Castellucci rispetto alla versione americana?
Lo spettacolo a cui ho lavorato a Spoleto è una parte di quello che abbiamo fatto a Philadelphia. In America era inserito in The Four Season Restaurant, uno spettacolo con movimenti scenici complessi e molto affascinanti. Giudizio Possibilità Essere è quasi un rito. Lo mettiamo in scena solo nelle palestre. Vere palestre con i veri attrezzi in scena. E’ uno spettacolo delicato, ma molto d’impatto con tanto di suono di un buco nero ad altissimo volume all’inizio.
Quali sono le peculiarità del tuo personaggio nella nuova serie daily de Il Paradiso delle Signore? Sei felice di esser stata confermata in questa serie?
Andreina Mandelli in questa terza serie è molto diversa rispetto alle serie precedenti. Deve affrontare situazioni molto complicate. Sarà ricercata dalla polizia e dovrà fuggire a lungo. Perderà ogni punto di riferimento e scoprirà il valore delle cose semplici, grazie anche all’aiuto di Vittorio Conti. E’ una bellissima sfida per un’attrice, soprattutto considerando i tempi molto veloci con cui si gira.
Puoi darci qualche anticipazione sul nuovo romanzo?
Il secondo romanzo si chiama Una vita a posto e sarà pubblicato sempre da Fandango Libri. Il protagonista è un uomo di cinquantasette anni, imprigionato nella noia del suo matrimonio e di una vita che si ripete sempre uguale a se stessa che trova il modo di saltare in un’altra dimensione, quella di una una delle sue vite parallele, in cui si innamora perdutamente di Melissa, una donna affascinante e misteriosa. Il libro parla di desideri, pulsioni nascoste e compromessi.
Sogno nel cassetto?
Nel cassetto nessuno, sono tutti fuori, pronti per essere realizzati. Adoro le lingue e trascorro molto tempo a Los Angeles. Vorrei poter lavorare all’estero il più possibile e partecipare a coproduzioni internazionali.