
Ne ha parlato in pochi, anzi pochissimi, eppure il vuoto pneumatico/informativo dell’estate non dovrebbe giustificare la pressoché nulla diffusione della notizia sugli altri organi di informazione: in fin del conto si tratta di uno dei più famosi rappresentanti della cultura italiana.
Vi è che il 9 agosto è l’anniversario del Volo su Vienna: 100 anni tondi tondi da quando la squadriglia di Gabriele D’Annunzio inondò la città austriaca di volantini di propaganda. Fu il più grande atto di marketing bellico italiano.
Ma per la (ex) classe politica non vale un francobollo: Antonello Giacomelli, ex sottosegretario allo sviluppo economico del governo Renzi con delega alle Comunicazioni, cui competeva la “definizione delle emissioni delle carte-valori postali 2018”, aveva forse dato la priorità ad altre ricorrenze come il francobollo di Padre Pio e quello di Guareschi. Il Volo di D’Annunzio su Vienna, quello no, non pervenuto.
Il 1 marzo di quest’anno ricorreva l’ottantesimo anniversario della morte del Vate, il 10 febbraio il centenario della Beffa di Buccari: era-è un anno “dannunziano”, perché dunque non celebrare quella celeberrima impresa che fu la trasvolata con cui vennero lanciati nel cielo di Vienna migliaia di manifestini tricolori con una provocatoria esortazione alla resa e alla fine delle belligeranze? Esclusione ideologica? Se così fosse (e sarebbe grave), allora nemmeno Padre Pio e Guareschi avrebbero meritato la menzione.
La ragione più probabile è che gli italiani non solo non riescono a valorizzare il loro patrimonio culturale (vexata quaestio), ma sono degli smemorati e, per citare un altro Grande, “Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente” (Indro Montanelli).

Ma oggi giovedì 9 agosto alle ore 12 nella Piazzetta Dalmata verrà festeggiato il centenario del Volo su Vienna, con alzabandiera in alta uniforme e divise storiche e sorvolo di aerei d’epoca con lancio di volantini.
Non fosse per il Vittoriale degli Italiani, molti Italiani (appunto) probabilmente continuerebbero a tenere nel cassetto del dimenticatoio la memoria di questa celebre impresa.
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