Tra cultura e cucina, tra recitazione e…tovaglie a quadri

0

TVQ2016-foto-GiovanniSantiQuando si sente nominare Anghiari si pensa subito alla battaglia quattrocentesca, resa da Leonardo in una pittura murale purtroppo andata persa. In questo comune in provincia di Arezzo, dal 1996 si svolge Tovaglia a Quadri. Il bello dell’iniziativa consiste nella valorizzazione del patrimonio artistico-culturale (come le mura medievali) e culinario attraverso l’arte scenica e il coinvolgimento di tutti. Lo spettacolo “Via da noi”, pensato per il 2017, è stato scritto come sempre dal direttore artistico del Teatro Stabile di Anghiari Andrea Merendelli e da Paolo Pennacchini. Il titolo vuole suggerire «ora l’idea di via civica, ora l’operazione civica. Ci piace giocare a nascondino anche con i significati delle parole», ha dichiarato il primo. Il tutto è reso con toni ironici (immancabili gli stornelli toscani) e spunti di riflessione, fondendo le problematiche di oggi con le vecchie tradizioni del paese. Il testo è frutto di uno stretto rapporto col territorio tra ricerche d’archivio e «testimonianze degli abitanti del posto, legate alla memoria di Anghiari e ai racconti dei nonni» (dalla nota ufficiale). 

Il pubblico si ritrova nella piazzetta del Poggiolino, situata nel cuore del borgo, dove viene allestita una tavolata con le famose tovaglie a quadri della storica manifattura anghiarese. Preso posto, mentre gli spettatori cenano a base di piatti tipici, gli attori-abitanti raccontano anche affacciandosi alle finestre che danno sulla piazza. Si dà così vita a un evento identitario che fa riassaporare la ritualità del teatro, riscoprendo «la memoria civile della collettività» e la stessa Anghiari, definita da Merendelli una «sentinella della Toscana». La XXIIesima edizione di Tovaglia a Quadri è in corso fino al 19 agosto.