Suona ironica la classica iscrizione “La legge è uguale per tutti” che domina l’aula processuale ricreata sul palcoscenico sui generis del Teatro Golden di Roma in cui si celebra più che si rappresenta fino al 16 aprile, come un rito giudiziario e sociale, lo spettacolo Tangentopoli, scritto dall’avvocato penalista Vincenzo Sinopoli e da Andrea Maia, che firma pure la regia.
Parentesi seria nella programmazione solitamente brillante che tanta fortuna regala allo spazio del quartiere San Giovanni, questa proposta ricorda ai più e svela ai giovani un passaggio decisivo della storia italiana che troppo spesso lasciata sprofondare nell’oblio. Si immagina l’incontro, mai avvenuto in tribunale, fra Antonio Di Pietro e Bettino Craxi: un dialogo vibrante, incisivo e non privo d’umorismo in cui dovrebbero emergere tante verità sepolte del Paese fra responsabilità non assunte o rimbalzate ad altri. Nei panni del magistrato si muove con sorvegliata disinvoltura e una ben calibrata sensibilità Sebastiano Somma, che non cade mai nella tentazione imitativa, né nella pulsione caricaturale, offrendo la multiforme e tormentata umanità del personaggio. Augusto Zucchi offre poi un’immagine credibile, interiorizzata e convincente di un Craxi, sofferente per la sua sorte quanto per il diabete, impegnato ad allontanare il suo destino di capro espiatorio, testimoniando un’abitudine ai finanziamenti irregolari spontanei diventata prassi consolidata e condivisa da tutti i partiti. Vero colpo di scena la presenza in platea, la sera della prima, di Di Pietro, pronto a dichiarare: “Sono emozionato nell’essere ricordato da vivo. Se tornassi indietro, non mi dimetterei né farei politica!”.
Non ho visto lo spettacolo.. Però ho vissuto quel periodo ignobile della cosiddetta storia Italiana e perciò affermo.. Il piccolo uomo Ignorante incapace di intendere e volere ed inconsapevole che fa nome Di Pietro che nella sua infinita ignoranza è stato messo li per questo.. Per distruggere uomini e organizzazioni che non avrebbero mai permesso le situazioni che hanno distrutto e tolto ogni sovranità individuale e nazionale a tutti gli Italiani e non solo. I reali poteri si sono serviti del piccolo uomo Ignorante Di Pietro e di tutti gli Italiani presi sia da un giustizialismo di tipo Staliniano ed oltre e permettere agli Idioti di sinistra di prendere il cosiddetto piccolo potere perché più inconsapevoli ed avidi di idiozia e piccolo potere.. Disposti a tutto pur di governare e pertanto subire e far subire ogni forma di totalitarismo.. Non avevano previsto che la maggiore intelligenza dei veri Italiani nati e figli del Rinascimento.. La cosiddetta discesa in campo di Berlusconi .. In seguito abbiamo visto la fine che ha dovuto subire il Berlusca che non era/è intenzionato a seguire i piani Criminali del Euro e di questa Europa nata per creare miseria su ulteriore miseria e solo schiavitù.. Oggi tutto sta finendo .. Il tempo dei miserabili e piccoli uomini è finito per sempre. Gaetano
Concordo persino con le virgole…dannato questo piccolo essere, lasciapassare di poteri immensamente più forti (e più “antipopolari”) di lui, viatico per quella che è stata la distruzione del 5o paese per PIL al mondo, tirato giù in una spirale senza fine di crisi economica eterodiretta…
“La legge è uguale per tutti” è la menzogna più eclatante di questo Paese.
Concordo pienamente.
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