Un piccolo albero, anzi un pino, disegnato ad acquerello su un foglio notarile secentesco. Firmato a matita “Mattioli ‘89”. Tutti e due, dipinto e foglio scritto, slavati, ingialliti, l’uno incorporato nell’altro come un’unica cosa. Seicento e Novecento stretti, uniti. Ma dove li trova, Maestro questi antichi fogli? “In biblioteca, naturalmente”. Ma come, Maestro, li strappa e se li porta via? “Sì”, Mattioli sorride tranquillo, alza le spalle e mi dona il piccolo quadro, che ora è sempre lì, a casa mia. A memoria di quel grande pittore, uno dei maggiori del Novecento, incontrato nel suo studio a Parma negli anni Novanta, prima che se ne andasse per sempre.
Nella lunga passeggiata nella città, mi parla dei suoi affetti, della moglie Lina, sposata nel 1937, e della sua pittura. Una pittura fatta di materia e di poesia, che attraversa diverse fasi dai primi vasi di fiori del 1929 alle opere informali del 1993. Una complessa vicenda, nata da studio, pensiero, incontri, meditazioni. Un racconto di vita e di arte, oggi immortalato in un bellissimo volume edito da Franco Maria Ricci, Carlo Mattioli. Catalogo generale dei dipinti, a cura di Vittorio Sgarbi, Marco Vallora e Marzio Dall’Acqua. Oltre duecento pagine, con riproduzioni di qualità, testi critici, bibliografia completa, in libreria da gennaio 2017. A volerlo, la nipote dell’artista, Anna Zaniboni Mattioli, curatrice dell’omonimo Archivio, ritratta dal nonno almeno trenta volte, “quella che ha posato di più, dopo la mamma e la nonna” dice orgogliosa di avere un suo ritratto anche agli Uffizi.
Ma gli oltre 2.700 dipinti, schedati e archiviati, non avrebbero potuto essere contenuti in un solo libro. Così il volume è accompagnato da una chiavetta USB, che raccoglie in dettaglio tutte le schede e le riproduzioni a colori e in bianco e nero delle opere. Davvero una soluzione pratica e intelligente.
Carlo Mattioli nasce l’8 maggio 1911 a Modena e si spegne a Parma, sua città adottiva, il 12 luglio 1994. Nel suo lungo e fertile iter ha dipinto Ritratti, Alberi, Muri, Pinete, Cieli, Paesaggi, ogni cosa carica di silenzio e bellezza. Amico di Mario Luzi, intride di poesia ogni sua pennellata. Sin dall’inizio frequenta intellettuali di spicco, gli storici dell’arte Parronchi, Longhi, Ragghianti, registi, scrittori, ed elabora la sua visione del mondo su tavole, tele, fogli. Esordisce con Nudi e Ritratti, ma tra gli anni 1940 e 1960 lavora anche come illustratore, dallo stile raffinato. Dalla prima personale alla Galleria del Fiore di Firenze del 1943 alle ultime del 1913 c’è una grande attività, che sfiora ogni tema, persino le Sinopie del Camposanto di Pisa evocate in grandi paesaggi bianchi
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In foto: Carlo Mattioli, Le ginestre, 1982, olio su tela, 170×134 – Carlo Mattioli, Autoritratto con Anna, 1982, olio su tela