Ossessione, Asfissia: la fine di un amore senza tempo

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Ultimo giorno per visitare la mostra Asfissia di Massimiliano Alioto allo spazio M.A.C. – Musica Arte Cultura della Fondazione Maimeri, a cura di Luca Beatrice: l’esposizione instaura un dialogo tra passato e presente, mischiando l’800 alla contemporaneità e partendo dal rifacimento da parte dell’artista dell’omonima opera di Angelo Morbelli, Asfissia del 1884, opera che narra il giallo di una storia d’amore sfociata in tragedia.

download (46)Morbelli infatti, dipingendo una tavola sulla quale si è da poco consumata una cena, l’ultima cena degli amanti, attraverso semplici oggetti evoca la disperazione, la disillusione, la caducità di un amore effimero; dalla reinterpretazione del quadro in chiave contemporanea, Alioto fa scaturire una serie di tele che rappresentano, in modo reiterato ed ossessivo, quei pochi elementi che Morbelli scelse per descrivere la tragica fine di quell’amore: ecco che una cascata di fiori recisi, simbolo dell’amore fragile ed evanescente, si mischiano al fumo, simbolo del mistero e dell’enigma, o talvolta anche ad elementi “preziosi” come le sagome di un tessuto damascato. Attraverso il racconto del binomio inscindibile Amore&Morte Alioto ci ricorda quanto l’arte del presente non possa prescindere dal passato, tracciando un’invalicabile linea di atemporale concettualità. Nel catalogo dell’esposizione al testo critico di Luca Beatrice è affiancato un saggio di Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci sul tema di Amore&Morte nella cinematografia della Nouvelle Vague.