Epruno, paladino della satira libera

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Epruno-15Trattare cose serie in modo vuoto e superficiale è il colmo della cialtroneria; trattare argomenti leggeri in modo da creare l’impressione che si è fatto tutto fuorché parlare a vanvera è invece l’apice della finezza briosa…chi sembra saggio fra voi, diventi folle per essere saggio”  

(Erasmo da Rotterdam – Pensatore – Eprunista ante litteram, come lo definisce Epruno!)

Ma chi è Epruno? Alla radio,a teatro, sui social la voce di Epruno ha inondato una certa palermitanità! Cerco di incontrarlo, il famigerato Epruno!  

Dopo avere visto una serie di spettacoli al Teatro Ditirammu e al Real Teatro Santa Cecilia a Palermo, penso che valga la pena farlo conoscere ai lettori di OFF, che con  l’ arte e la satira hanno un pò di feeling! E tanto per rimanere in argomento il nostro uomo mi da appuntamento in un luogo dell’ Arte, la GAM ( la Galleria d’arte moderna di Palermo -ndr), tra i grandi capolavori di Giuseppe Sciuti, i paesaggi di Francesco Lojacono e di Ettore De Maria Bergler e una bellissima temporanea del grande fotografo Steve McCurry.
Mai un luogo fu più adatto per un’intervista!

In questi anni, Epruno, insieme a un noto conduttore radiofonico palermitano, ha  interpretato ironicamente i difetti e le tentazioni umane, il tutto condito da aforismi legati all’osservazione degli aspetti quotidiani degli usi e costumi palermitani farciti da brani musicali. Tutto ciò ha dato spunto a riflessioni su temi il più delle volte alquanto seri tanto da averne fatto diverse antologie che poi sono state riproposte  a teatro in una serie di incontri dal titolo Leggendo Epruno. Chi si cela dietro lo pseudonimo del blogger editorialista e autore radiofonico è un professionista palermitano, al secolo Renzo Botindari, che da quindici anni, cura una esclusiva webcomunity satirica e di costume e, attraverso un settimanale appuntamento, è divenuto un autore di satira contemporanea, presente sul web con il sito www.epruno.it , con profilo facebook e annesse seguitissime pagine e gruppi. –“Secondo te perché questo successo?”- gli chiedo dopo aver già divagato su argomenti cari ai palermitani, primo fra tutti la politica cittadina, a seguire le vicine elezioni comunali e più goliardicamente sulla contentezza cittadina per la prestigiosa candidatura a capitale della cultura 2018 (sarcasmo dilagante poiché il panormita non è mai contento!- ndr) “Per prima cosa ho voluto coinvolgere gli utenti della web-comunity e per una sera renderli protagonisti ironici dello spettacolo, in quello che oggi si definisce cazzeggio: professionisti e personaggi pubblici a volte moltoepruno 9 noti che condividono la filosofia del bello della vita e, pur avendo un ruolo importante nella società, sanno prendersi non troppo sul serio per dedicare cinque minuti settimanali all’ esercizio al sorriso”-.

L’impegno mediatico di Renzo Botindari, in quindici anni, sui social,gli da notorietà locale e per sei stagioni, 169 puntate, è autore su una radio locale commerciale, Radio Time, del format radiofonico La Voce di Epruno, uscendo dall’anonimato -“ apprezzo coloro che sono grandi, ma non lo sbattono in faccia a nessuno, che sono ricchissimi ma non ne fanno un segno di distinzione, sono bellissimi ma non se la tirano, sono intelligentissimi ma non fanno nulla per far sentire cretini coloro che gli stanno intorno. Credo nell’importanza di un sorriso e credo che bastino 5 minuti al giorno di esercizio al sorriso per migliorare la propria vita e quella degli altri. Mi piace la bellezza esteriore e interiore, rifuggo la stupidità umana e non ho paura di dire quello che penso. Sono convinto che da soli si possa cambiare il mondo, e sono convinto che basti un piccolo buon gesto quotidiano per educare il prossimo e migliorare il mondo”-. La popolarità di Epruno, a Palermo, è diventata fenomeno quando dalla radio l’autore ha deciso di trasferire i suoi editoriali in un format originale e scanzonato che affronta la relazione tra scrittura e musica per raccontare stati d’animo, sensazioni ed esperienze personali sotto un unico punto di vista.

Leggendo Epruno nasce come appuntamento serale post sgraniggio (letteralmente dopo abbondante stuzzichino palermitano- ndr) grazie all’ospitalità del Casateatro Ditirammu. Tecnicamente il format è un mix di letture in musica con l’ausilio dei mezzi multimediali, attraverso un filo conduttore narrativo che introduce di volta in la vita attraverso il viaggio, le ambizioni e i progetti attraverso il sogno e la continua messa in discussione di tutti gli stereotipi e attraverso la pazzia intesa nella sua forma meno patologica e più stravagante.
La riflessione spesso giunge dopo una risata davanti a paradossali rappresentazioni di biografie di epruno 13importanti protagonisti della storia o di anonimi soggetti in balia delle contingenze, ma attraverso questo modo duplice di utilizzo della ironia e della storia, si è avuto l’ambizione di veicolare contenuti .“La gente ha ancora voglia di ascoltare i racconti pieni di significato, di valori: è un ritorno al passato, quando ci si riuniva intorno al capofamiglia che raccontava delle storie vere”- come ne Il viaggiatore una antologia di brani il cui filo conduttore è il diario di Goethe durante il suo viaggio a Palermo nel 1782. E il palermitano visto con gli occhi di Goethe diventa motivo di grande ilarità ma allo stesso tempo di riflessione su temi senza tempo –“La satira se fatta con gusto è sempre un veicolo importante per far viaggiare concetti importanti e a tutti i livelli, senza volgarità e sciacallaggio. Da autore di editoriali satirici non ho per nulla apprezzato le vignette di Charlie sui morti di Rigopiano. Certo tra cinquanta anni i costumi possibilmente cambieranno così anche i canoni della satira ma è sicuro che alcune cose a Palermo resteranno sempre le stesse! Il palermitano ha una precisa vocazione che è quella di distinguere sempre se stesso dagli altri! Così si avrà sempre un noi e loro (loro sta per un non ben identificato resto del mondo- ndr) accentuata dall’ inclinazione,tutta siciliana,  facile al disprezzo in cui l’intercalare del sostantivo schifìu (che schifo!- ndr) è il must! Altro punto fermo della sicilianità che in Leggendo Epruno riscuote consensi è la autocommiserazione unita alla eterna insoddisfazione: a Palermo si sono succedute tante dominazioni che ci hanno lasciato grandi testimonianze come palazzi, chiese, giardini, eppure l’indigeno panormita avrà sempre modo di rispondere sì…ma poteva venire meglio!