L’indimenticabile nell’indimenticabile: World Press Photo a Palermo

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Credit: Thomas P. Peschak/www.thomaspeschak.com
Credit: Thomas P. Peschak/www.thomaspeschak.com

Tra la monumentale fontana di Piazza Pretoria, il  monastero di Santa Caterina e Palazzo Bordonaro, attraversando la storica Via Maqueda o, per i più romantici, percorrendo Corso Vittorio Emanuele direttamente da Porta Felice, ingresso per chi si trova nei pressi del lungomare che costeggia il centro storico della città, anche noto come  “Foro Italico”, sorge nella sua magnificenza Palazzo Bonocore, struttura del XVI secolo e testimonianza della successione temporale che Palermo ha subito nel corso dei secoli.

Ed è tra le sale affrescate del Settecento e gli angoli adorni da bassorilievi di putti a cavallo in oro zecchino che delimitano il soffitto che il Neoclassicismo sposa una realtà differente, contemporanea, fatta di fermi immagine destinati a conservarsi nel tempo.

Il World Press Photo, la mostra fotografica che vede da ormai sei decadi la partecipazione di noti fotografi provenienti da ogni parte del mondo, è pronta a tagliare per la seconda volta il nastro in Sicilia, in particolare a Palermo, quest’anno Capitale Italiana della Cultura.

Da oggi, fino al 7 ottobre, Palazzo Bonocore permetterà ai suoi visitatori di teletrasportarsi in posti lontani, di assistere al fuoco tra i violenti scontri in Venezuela, di vedere da vicino il volto di una bambina sfregiato da un’esplosione in Iraq,  una macchina che travolge la folla di manifestanti in Virginia, di stare dinnanzi ad un soldato che ha appena ucciso un presunto attentatore suicida dell’Isis, ma non solo.

Una Palermo che mischia il vecchio con il nuovo, l’antico con il moderno, che pone ciò che non dev’essere dimenticato con ciò che non è andato perduto.