Il C’era una volta delle favole, in questo, è un attacco improprio. Per parlare del favoloso mondo della pelle italiana, occorre portare tutto al tempo presente. La pelle italiana, oggi più che mai, c’è e rappresenta una realtà industriale di eccellenza unica al mondo per qualità e creatività delle produzioni, sostenibilità di processi e prodotti, responsabilità sociale. È una realtà culturale a 360 gradi che, tra le varie attività avviate per comunicarsi, ne ha scelta una molto particolare. Il balletto. Promosso dalla fiera leader globale di settore, Lineapelle (prossima edizione, a Milano, dal 21 al 23 febbraio) in collaborazione con UNIC (Unione Nazionale Industriale Conciaria), Il Mantello di Pelle di Drago è una produzione realizzata insieme alla compagnia di Sabrina Brazzo, étoile internazionale e prima ballerina della Scala, e Andrea Volpintesta. Il progetto nasce da una pubblicazione edita da UNIC, La Magia della Pelle nelle Fiabe: distribuita nelle scuole elementari, raccoglie le più note favole che hanno la pelle come protagonista. Tre di esse (Pelle d’Orso, Gli Scarponi di Natale, Il Torneo) sono state portate sul palco, interpretate sulle musiche di Shostakovic, Poulenc, Bizet, Lizst, Kachaturian. Tutti i costumi sono stati confezionati con pelli provenienti da concerie italiane. “Ho voluto offrire le mie punte alla grazia – dice Sabrina Brazzo – di un’eccellenza italiana: alla pelle e alla sua importanza per la nostra moda”. Il balletto è andato in scena in Italia (a Milano, Bologna, Firenze, Vicenza) e all’estero (Londra, New York), raccogliendo un grande successo di pubblico. Soprattutto, dimostrando che la pelle italiana è un “partner” inedito ed esclusivo anche per la danza classica.
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