“Aiuto, stiamo morendo”. Abbandonati!

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Ore 10,25 di mercoledì 18 gennaio una scossa di terremoto nell’Italia centrale e dopo meno di un’ora un’altra ancora. Il nostro paese di nuovo in ginocchio scopre con amarezza quanto città ricche di storia, di memoria e di arte già colpiti dal sisma il 24 di agosto siano stati lasciati soli, abbandonati.

Lo scopriamo con la drammaticità di alcuni collegamenti con sindaci che denunciano di essere senza luce, acqua e gas da più di quattro giorni e abbandonati da tutti o attraverso la notizia di un drammatico messaggio “aiuto, aiuto stiamo morendo” mandato da una persona sepolta sotto la neve nell’albergo di Farindola dopo la valanga.

Simbolo di un’Italia brava soltanto a parole è il crollo della Torre della Chiesa di Sant’Agostino ad Amatrice.

La Chiesa era già stata danneggiata nel terremoto ad agosto dello scorso anno ma la torre campanaria eretta nel 1428 ad opera dei monaci Agostiniani aveva resistito. Emblema di una disattenzione congenita, di un abbandono assoluto da parte delle istituzioni ieri la torre è crollata, bastava metterla in sicurezza anche provvisoriamente con catene che ne preservavano l’intergrità.

Così non è stato ed un altro pezzo della nostra storia viene cancellato; ricordiamoci che senza memoria e senza storia un paese non ha cultura ma soprattutto non avrà futuro.

La chiesa fu eretta ad opera dei monaci Agostiniani nel 1428 e intitolata a San Nicola di Bari. La targa sulla facciata attribuisce la costruzione all’architetto Giovanni dell’Amatrice. Inizialmente sorgeva accanto alla Porta Carbonara (ancora esistente) e ai torrioni del fortino che insieme alle mura protesse la cittadina fino al 1528, anno in cui Amatrice venne messa a ferro e fuoco da Carlo V.

Basta parole. Servono fatti!