I ricordi? Uno strumento per affrontare il futuro

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libro_fotoIl libro di Aldo Dalla Vecchia Piccola mappa della nostalgia (Pegasus Edition, pp.120, Euro 12) ci permette un esercizio apparentemente semplice in realtà complesso: quello del ricordo, nella forma più autentica che possa esistere. Dalla Vecchia ci accompagna attraverso agli anni ‘70 citando situazioni, persone o fatti molti dei quali spesso dimenticati. Ricordi che, però, appena sollecitati e riportati alla nostra memoria ci aprono, nuovamente e con rinnovati entusiasmi, tutti i sensi. Capiamo così che non sono stati dimenticati ma custoditi con garbo e attenzione nella nostra anima affinché la complessità della nostra vita non ne scalfisse il significato. I ricordi di Aldo Dalla Vecchia e del suo libro sono quadri iper-realisti trattati con delicatezza e levità.
Il libro è un viaggio nella psiche di un bambino con una sensibilità diversa, marcata, capace di vedere ciò che molti bambini non sono riusciti a cogliere. Al piccolo Aldo non piaceva giocare a pallone ma amava stare con le bambine; non giocava con i soldatini o i fucili ma aspettava il momento in cui le rondini migravano o sentiva il profumo delle belle di notte. Aldo attraversa il tema della sua sensibilità terza con una delicatezza speciale. Ti fa entrare nel suo mondo per cercare di riportarti a ricordare il tuo. Un mondo fatto di icone come Carosello o il colonnello Bernacca o Maria Giovanna Elmi e di momenti storici decisivi come il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro. Un mondo che non c’è più, fatto certamente di nostalgie, ma che è al tempo stesso il substrato del mondo che stiamo vivendo. In questo c’è la capacità di Aldo perché se i ricordi sono certamente utili a farci rivivere esperienze passate sono però importanti quale “dote” per poter affrontare meglio le sfide future.