“Sfashionista si nasce o si diventa”. E la moda può (e deve) essere vissuta con spirito critico. In piena libertà. Senza essere servi di tendenze che vengono imposte dall’alto e che, come consuetudine vuole, non lasciano alla propria personalità (ammesso che questa esista) la capacità di esprimersi. Perché se da un lato ci sono i modaioli che non possono fare a meno degli immancabili “must have”, i famosi pezzi che se non li hai in guardaroba “Tesoro, sei out!”, dall’altro c’è chi la moda la osserva e il vestito adatto, anche considerando la propria fisicità e uno stile che è espressione di sé, lo sceglie perché ha consapevolezza della sua identità.
Non lasciandosi schiavizzare dal totalitarismo delle passerelle. Così Marina “Morgatta” Savarese, che in questo sistema affascinante, e per certi versi effimero, ci lavora da anni, non le manda a dire. E con il libro “Sfashion. La moda come non te l’hanno mai raccontata” (Morellini Editore), un ironico e graffiante J’accuse all’universo della moda, stila con simpatia e verità il Manifesto Sfashionista. L’autrice trova una chiave di lettura assolutamente divertente per rappresentare e narrare ciò che sta accadendo: dall’omologazione di stile e culturale, all’immagine stereotipata che gli influencer hanno su Instagram, rispolverando dall’armadio capi iconici e sempreverdi che, a ben vedere, forse non sono poi così indispensabili.
L’arte di inventare, ricreare, cucire e affidarsi anche alle giovani generazioni di designer per riscoprire il valore dell’artigianalità, fuori dagli schemi e dalle logiche consumistiche del mercato della moda e del lusso. Lo Sfashionista, infatti, non soffre di shopping compulsivo e non è un accumulatore seriale di inutilità a basso costo che, con la diffusione del fast fashion e di catene del pronto moda che invitano al “comprami, io sono in vendita!”,sono assolutamente desiderabili e desiderate da chi non ha nessuna intenzione di farsi ostracizzare dal sistema. Che poi, a conti fatti, del sistema moda fanno parte tutti, non solo gli addetti ai lavori e gli ossessionati dalle tendenze. L’abito fa il monaco, eccome! Da uno dei primi influencer della storia, il Re Sole, passando per icone del fashion come Anna Piaggi, che dell’eccentricità ha fatto un sapiente mezzo di dissacrazione e comunicazione sfidando l’appiattimento socioculturale, Marina Savarese, in una carrellata di stili e trend, passa al setaccio, creando anche una lista accurata, gli atteggiamenti di fashionistas, vittime e guru della moda. Senza dimenticare fenomeni del costume,gli amati dandy e gli hipster. Il tutto arricchito dalle illustrazioni di Enrica Mannari. Naturalmente, il libro esalta la libertà di espressione e di essere sempre e comunque se stessi, anche indossando una semplice tuta. Ma con il sorriso. E se proprio di tendenze bisogna parlare, come suggerisce la scrittrice nell’undicesimo punto del Manifesto Sfashionista, “Sfashion is the new black. Tutto il resto è Moda”.