Nella città di Plauto il teatro celebra la Civiltà

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ostiantica_teatro_3252-2Sarsina è un fiore nel bosco, nel bosco della cultura italiana” così la descrive con affetto Giorgio Albertazzi, ricordando che l’arena plautina è uno dei tantissimi teatri sul territorio italiano sorto in luogo remoto, lontano dalle luci delle grandi città, e diventato subito un appuntamento rituale nell’estate, un momento di grande attrattiva, dove ogni anno accorrono numerosi spettatori richiamati da un bisogno comune, quello di ritrovarsi, perché “il teatro è un mito da inseguire, un’iniziazione alla vita, all’immortalità”. Le parole del maestro Albertazzi, venuto a mancare il 28 maggio scorso, vibrano con emozione.

Il Plautus Festival di Sarsina è giunto alla sua cinquantaseiesima edizione, e anche quest’anno il cartellone degli spettacoli (dal 9 luglio al 21 agosto) è ricchissimo e sostenuto dalla direzione artistica di una coppia d’eccezione: Cristiano Roccamo e Corrado Tedeschi.

Il cittadino illustre, Tito Macio Paluto, a cui Sarsina ha dato i natali circa 2200 anni fa, sarà omaggiato con la messa in scena di due capolavori: Miles Gloriosus, la commedia plautina più nota, e Mostellaria in cui la beffa e la menzogna fanno da padrone. Ma come ogni anno il Plautus Festival celebra anche i grandi drammaturghi di tutti i tempi, i maestri della nostra civiltà, le pietre miliari del teatro occidentale: andranno in scena opere di Eschilo, Shakespeare, Molière, Pirandello, Testori.

plautusfest

Il Plautus Festival non è solo teatro, ma il suo programma si arricchisce con alcuni eventi collaterali che coinvolgono tutta la città. L’atmosfera magica che si respira all’arena di Calbano si diffonde nelle strade. Un esempio è la Festa Romana, giunta quest’anno alla XV edizione, che ha inaugurato il festival. Lo spettacolo di apertura, nello scenario del Foro Romano, ha messo in scena Le Orazioni di Marco Tullio Cicerone con l’attore Jacopo Costantini e la soprana sud-coreana Jihee Kim. Le strade attigue al foro sono state allestite con colonne, capitelli, statue, bracieri, carri, stendardi e non sono mancate danzatrici del ventre, giocolieri, funamboli, musicisti e artisti vari.