Leggere? In Italia non è una priorità

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Qualcuno disse che I bibliotecari sono generali nella guerra contro l’ignoranza. Per vincere la guerra non basta la buona volontà, l’invito a leggere di più e meglio – secondo Istat nel 2015 i lettori più assidui sono stati i ragazzi tra gli 11 e 19 anni; nell’anno precedente l’unico settore editoriale cresciuto in Italia è stato quello dell’editoria per ragazzi – e a frequentare le biblioteche, a non lasciar morire le eccellenze territoriali – come la Biblioteca Consorziale di Viterbo, di cui scrivemmo -; serve una spinta istituzionale. Che non arriva.

Quanto contano le biblioteche per il Governo e per il ministro Franceschini? 25, come i posti riservati per tutta Italia ai bibliotecari nel bando per i 500 funzionari dei Beni culturali. “Un settore ormai giunto al collassoper cui, secondo Giovanni Solimine, dimissionario dal Consiglio Superiore dei Beni Culturali, non si è ritenuto di usare altri parametri se non quelli aritmetici”. Mezzo bibliotecario per ogni biblioteca? E la tutela di libri e manoscritti chi la fa?”, si chiede l’Associazione Italiana Biblioteche. Lasciano anche Mauro Guerrini, Gino Roncaglia, Luca Bellingeri, Paolo Matthiae, del Comitato tecnico scientifico per le biblioteche e gli istituti culturali del Mibact. L’ignoranza è uno Stato di fatto.