L’area Expo? Sia un magnete per i cervelli

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Expo: polemiche, progetti. La grande area – un milione di metri quadrati – che ospitò l’Esposizione Universale, torna a vivere. 50 milioni di Euro per evitarne l’abbandono e per dare una nuova scossa di vitalità. Per tutta l’estate numerosi eventi e la Triennale del design, con la serie di mostre “City after the City”. Non un punto di arrivo ma di partenza.

Come trarne il meglio nel prossimo futuro? Nel duello Sala/Parisi, la proposta del candidato di centrodestra sembra la più interessante: coinvolgere scienziati e ricercatori in un’area “dove la sera ci possa essere la possibilità di andare a cinema o a teatro, ma che allo stesso tempo abbia una grande attrattività scientifica”. Gettare le basi per un nuovo modello, per un investimento umano che sia capace non solo di far transitare ma di attrarre e trattenere nella Milano di domani giovani eccellenze. Sulla scia di Parigi, a cui guardare come un esempio, con la Cité Internationale Universitaire, dagli anni ’20 sede di residenze universitarie costruite da Paesi di tutto il mondo, tante piccole ambasciate culturali. Generazioni di studenti e ricercatori lì hanno trovato riparo e lì hanno deciso di stabilire il loro futuro, offrendo il loro talento oltralpe. Tornare ad essere il magnete dei cervelli, dopo la grande fuga.