Gli artigiani padovani del suono, dal folk alla contemporaneità

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Per lavorare al loro ultimo album i Bottega Baltazar hanno trascorso due mesi di ritiro sul monte Summano, poderosa cima delle Prealpi Vicentine. «Tutto è nato dall’esigenza di staccare dalla vita frenetica di città, volevamo ritirarci in un posto tranquillo» spiega Giorgio Gobbo, frontman della band. «Non eravamo nuovi a raccogliere le suggestioni di un luogo fisico per trasformarle in canzoni. In passato ci è capitato con Villa Buzzati, in provincia di Belluno, ma non ci eravamo mai isolati come stavolta».

L’eremitaggio ha dato presto i suoi frutti: il monte ha stimolato la loro creatività fin dal viaggio d’andata. «Man mano che dall’autostrada ci avvicinavamo verso la cima – racconta Gobbo – vedevamo che questa, per la sua forma, ci ricordava la testa di un grosso pachiderma». E’ nato così Sulla testa dell’elefante (Azzurra Musica), disponibile dal 13 maggio in digital download e dal 27 maggio in versione fisica. Dieci le tracce che compongono il disco, che si avvale della produzione artistica di Carlo Carcano, e che per il gruppo è un lavoro che «rafforza la nostra ricerca di un linguaggio che parte dalle radici folk e si apre alla contemporaneità». Brani in dialetto come Sora del mont sono l’ulteriore conferma di come i luoghi ne influenzino la produzione. «Le nostre canzoni sono ricche di riferimenti geografici e linguistici, ma l’attenzione al locale è il pretesto per parlare di temi universali». Ed il riferimento è chiaro a pezzi come Venite adoremus e Foresto casa mia, che trattano il delicato quanto attuale tema dell’immigrazione. Oltre a Gobbo, voce e chitarra, i Bottega Baltazar sono Sergio Marchesini (pianoforte e fisarmonica), Antonio De Zanche (contrabbasso e basso elettrico), Graziano Colella (batteria, percussioni) e Riccardo Marogna (clarinetto, clarinetto basso, sax tenore ed elettronica).

Il quintetto, considerato una delle realtà più interessanti della canzone d’autore italiana, nasce a Padova nel 2000 con una dichiarazione d’intenti insita nel nome: «Bottega corrisponde alla volontà di produrre musica con la cura, l’attenzione e la pazienza degli artigiani, forse anche per differenziarci dalla serialità della musica pop». Cinque gli album all’attivo, con un denominatore comune, che è sia un’esigenza che un obiettivo: offrire spunti di riflessione a chi ascolta.