Rendiamo fuorilegge quell’intollerabile violenza

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Brennero. Violenza. Pura, distruttiva, volontaria. Per l’ennesima volta ancora. Circa 500 anarchici e black bloc – da diversi Paesi europei – arrivano al confine contro la chiusura del valico, contro i controlli alla frontiera italo-austriaca. 15 poliziotti e tre carabinieri feriti. Scontri. 

Bologna. In una libreria alcuni ragazzi prelevano dallo scaffale le copie dell’ultimo libro di Matteo Salvini, ne strappano le pagine e le gettano a terra, ormai inservibili. C’è il video, con i guerrieri della democrazia ripresi rigorosamente dalle gambe in giù. Profanato il tempio, c’è anche la firma che, puntuale, arriva su Facebook: l’antifascista HoboBologna Occupato. Sottotitolo dell’azione? “Operazione #svuotalibrerie. #Secondomatteo fatto a pezzi”.

La copertina della pagina Facebook di HoboBologna
La copertina della pagina Facebook di HoboBologna

Ecco il testo della rivendicazione – neanche fossimo in pieni anni di piombo -:

“MATTEO TI FACCIAMO A PEZZI! Per l’ennesima volta, questa mattina il fascio-leghista Salvini ha tentato di mettere piede nella nostra città. Come nelle altre occasioni, è stato duramente contestato e alla fine se ne è andato via solo con la scorta. Le decine di camionette e le centinaia di celerini mobilitati mostrano infatti, una volta di più, la completa assenza di legittimità sociale di Salvini. Oggi il fascio-leghista è stato ospite del rettore Ubertini, che dopo essersi già distinto per la militarizzazione dell’ateneo e le misure disciplinari contro gli studenti che hanno contestato Panebianco, ora arriva addirittura ad aprire le porte della nostra università a un leader razzista e xenofobo.
Dalla prima mattina abbiamo presidiato il rettorato e via Zamboni, dove nonostante gli annunci Salvini non ha avuto coraggio di mettere piede. Ha scelto di andare a farsi qualche selfie a Ingegneria, cercando di approfittare della lontananza dalla zona universitaria. Lo abbiamo raggiunto anche lì, bloccando prima viale del Risorgimento e poi provando a entrare dall’ingresso di via Vallescura. Qui abbiamo forzato il cancello che la polizia aveva chiuso: è quindi partita una violenta carica della celere, in contemporanea alla carica avvenuta all’altro ingresso. Nel frattempo, alcuni studenti sono riusciti a entrare nella facoltà di Ingegneria, contestando Salvini, ancora una volta salvato dagli agenti della digos. Ma non ci può essere tregua per il leader fascio-leghista finché sta nella nostra città: intercettato su via Saragozza, la sua auto blu – pagata con i nostri soldi – è stata bersagliata di uova e verdura, e ancora una volta Aurelio ha coperto l’ignominiosa fuga di Salvini.
La lunga mattinata di lotta si è conclusa alla Feltrinelli sotto le due Torri: raccogliendo l’invito di Salvini a “svuotare le librerie”, abbiamo ripulito il negozio dal suo libro “Secondo Matteo”, ridotto in brandelli e affidato all’unico luogo che lo può ospitare, cioè la pattumiera della storia. #‎secondoMatteo ‪#‎svuotalibrerie

Ecco “la lunga mattinata di lotta”, mentre migliaia di loro coetanei sono disoccupati e pare non abbiano possibilità di un futuro neanche ad anni di distanza. Questione di priorità.

Ci mancava davvero questo “atto rivoluzionario” che, sicuro, cambierà il panorama politico italiano, redimerà il popolo oppresso e accrescerà ancor più l’immagine di Matteo Salvini, questo è certo, ottenendo il risultato esattamente contrario.

Un continuo rimbalzare di contraddizioni: La forma mentis dei frequentatori del centro sociale è sempre la stessa: sì alla libertà di esprimersi, ad ogni costo, ma non faccio parlare in città chi dico io. Mai cedere alla violenza, mai, ma metto a ferro e fuoco qualsiasi cosa pur di non far parlare, neanche far giungere, in città chi dico io. No ad ogni scimmiottamento moderno della violenza anacronistica, il nemico più grande, il bruciore che nessun maloox potrà mai sanare, ma poi entro in una libreria di Bologna, cerco i libri di Salvini, li apro, gli strappo le pagine, distruggendoli. Che rivoluzionari!

Qualche domanda: perché costoro parlano di democrazia? Come, esattamente, essi ne dovrebbero essere espressione? Chi finanzia questi ambienti e da dove provengono i contributi? Da quale realtà, ceto sociale provengono questi ragazzi? Perché queste frange non vengono inibite politicamente, visti i continui ricorsi alla brutalità fisica e concettuale sul territorio nazionale, ormai ben noti alle cronache? Perché la sinistra istituzionale non prende le distanze concretamente da queste azioni, da questi ambienti? Perché il suo benpensare non condanna duramente, sui giornali o nelle dichiarazioni della politica, queste azioni o questi ambienti?

Parole, immagini. C’è poco altro da dire.

A VOI I COMMENTI

8 Commenti

  1. I mentecatti che attaccano inutilmente la polizia sono il nuovo volto delle BR. Dopo il fallimento degli anni di piombo ora i farabutti comunisti “di sinistra” stanno addestrando i giovani sotto sigle diverse e fuorvianti. Anarchici, anarcoidi, antagonisti, black bloc. Tutti però riconducibili ad una solo indirizzo: i centri antisociali. Ci sono forse dei magistrati comunisti “di sinistra” che fingono di vedere negli attacchi alla polizia delle libere espressioni di dissenso politico? Cosa si aspetta ad incriminare chi tra i magistrati si presta a questo massacro della democrazia?

  2. … auto blu – pagata con i nostri soldi … Ma quali vostri soldi, coglioni! Al massimo è pagata con i NOSTRI SOLDI, CHE SONO QUELLI DEI CONTRIBUENTI ONESTI E DEMOCRATICI, A DIFFERENZA DI VOI SOLO SPACCONI PRESUNTUOSI CHE, PIU’ PRIMA CHE POI, VERRETE PRESI A CALCI IN CULO E DOVRETE FARVI RIPARARE LE OSSA A VOSTRE SPESE. Provate per una volta a contarvi e vi renderete conto che siete solo un gruppuscolo di deficienti senza arte nè parte, che vive ai margini della società di cui, per quanto degradata, non siete degni di far parte; siete solo un rifiuto e cercate almeno di farvene una ragione. Anche voi invecchierete ed allora, rivedendo il film della vostra vita, potrete solo fare una considerazione: “Quanto sono stato coglione, eppure lo sapevo che il tempo no perdona e non può tornare indietro!”. Per dirla in breve: una vita buttata nel cesso (ho volutamente evitato di dire che siete pure una massa di drogati! Ci avrei azzeccato anche in questo? Non ho il minimo dubbio).

  3. ” LA COPERTURA DI QUESTI FIGLI DI PU…NA VIENE A MANCARE?” Sono quasi tutti da recuperare alla società per poter prevenire le conseguenze infauste delle loro tare fisiche e psichiche.

  4. questi deficienti rozzi e ignoranti comunistoidi figli di papà nullafacenti fanno venire in mente solo i roghi che facevano i nazisti dei libri che non andavano d’accordo con l’imperante “cultura ariana”

  5. Questi pezzenti fancazzisti sono peggio nei nazisti. Bellezza, è la “democrazia” dei compagni sinistri, quelli che inneggiano ai “partigiani” e alla “resistenza”…Pensa te…Questa Italia fa schifo!

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