E’ trascorso quasi un decennio da quando i nostri avatar nel mondo virtuale di Second Life erano esserini di pixel informi dagli arti spigolosi, dalla pelle uniforme come il becco di Paperino, dai capelli fatti come punte di spada, dagli occhi vuoti e inespressivi.
In questo tratto di tempo la piattaforma, come altre simili, si é evoluta e con essa gli stessi avatar. Grazie al lavoro dei creator che modellano corpi in 3D, abiti, accessori, capelli, occhi, rossetti, unghie e tutto ciò che serve, oggi ogni utente può creare al meglio la propria rappresentazione sotto forma di avatar. Alcuni scelgono un avatar molto simile al proprio sé reale, altri si reinventano da zero. Nella Seconda Vita, esattamente come in quella reale, non esiste un individuo identico all’altro e questo grazie al fashion e allo stile che sono tra i motori dell’economia e del gioco in Second Life. Ma soprattutto sono alla base della rappresentazione identitaria degli utenti.
Tra le fashion-addict italiane Violetta Inglewood è l’emblema del buon gusto, della classe e dell’eleganza in Second Life.
Romana, sposata, il suo nome reale è Evelina De Santis e dagli albori della rete s’è rivelata come poetessa. Grazie al suo avatar ha sviluppato un racconto visivo dal linguaggio raffinato. Ogni sua fotografia narra una situazione in cui l’estetica è la bacchetta del direttore d’orchestra in questi suoi piccoli concerti d’immagine.
Il suo armadio virtuale è sempre aggiornato con le creazioni più recenti e il suo divertimento è la costruzione di outfit.
“Confermo e sottoscrivo!” esclama Evelina durante la nostra chiacchierata in Second Life. “Amo tantissimo la moda, assemblare cose, personalizzare ogni capo in base ai colori. Nella scelta dei manufatti la qualità è imprescindibile. Sono talmente attenta ai dettagli che se l’idea di un vestito è buona ma contiene imperfezioni non lo prendo. Nelle creazioni di Second Life cerco la bellezza e per me la qualità supera l’idea. Il mio modus vivendi nel mondo virtuale è identico a quello reale, con la differenza che nella vita reale sono una paperella, perciò, di rimando, ho deciso di crearmi un avatar alto per provare almeno una volta nella vita l’ebbrezza dell’altitudine“.
Ironizza su se stessa l’affascinante Evelina-Violetta, ma non scherza sulla moda che per lei è una vera passione.
“In Second Life ricerco gli abiti iper femminili di Alberta Ferretti, la classe e l’eleganza di Valentino, l’aggraziata leggerezza Blumarine di Anna Molinari, le linee avanguardistiche della Maison Martin Margiela, l’eleganza blasonata degli abiti da sera Marchesa, la regalità di Reem Acra, l’essenzialità impeccabile di Armani Privè, le camicie bianche di Ferrè, lo stile minimale, chiaro ed austero, ma al tempo stesso femminile di Miuccia Prada, ma… “Chanel est toujours une bonne idée”, afferma Evelina sempre attenta alle collezioni nel mondo reale. E ci rivela come in quello virtuale le sue firme predilette siano MiaMai, Baiastice, Gizza, Maitreya e quelle storiche come Solidea Folies, Fellini, LeeZu, Aliza Karu. Emozionata cita anche Altamura Mesh che recentemente le ha dedicato un abito dal nome “Evelina”.
Le chiediamo come nascono le sue foto che su Flickr hanno un seguito notevole.
“Non sono una fotografa e ci tengo a sottolinearlo. Fotografo i miei outfit perchè mi dispiacerebbe perdere le coordinate di un’idea, la memoria di quello che ho vissuto cercando la perfezione. Parto sempre con l’idea di uno sfondo neutro e diasadorno, ma poi cedo alla tentazione di arredare gli spazi vuoti. Ho un’immaginazione dettagliata. Se non mi bastano gli oggetti con cui compongo la scena aggiungo elementi grafici”, ci confida manifestando tutto il suo entusiasmo. “Per me è molto importante la luce, il collante tra il soggetto e tutto ciò che lo circonda. Ma anche aggiungere un fiore tra i capelli, una foglia mossa dal vento per dare movimento evocando una sensazione. Curo la scenografia di una foto come l’outfit. Assemblare le cose in un’immagine è come allestire una vetrinetta che renda omaggio alla creatività altrui“.
Evelina De Santis lavora di fine pennello per cercare il perfezionismo nei soggetti e nei colori e quando i creator riconoscono i propri oggetti nelle sue immagini esprimono il loro gradimento ringraziandola. Dietro le sue visioni ci sono parecchie giornate di lavoro. Per comporre un outfit ci impiega anche tre giorni, “girando come un soldo falso per tutta Second Life alla ricerca della collana giusta, della scarpa, di un bracciale, di un paio d’occhiali”.
“Sono poco social”, confessa. “Ma il mio divertimento è fare tutto questo in assoluta solitudine. Mi frega la pigrizia, se non fossi così potrei fare più cose. Invece non mi accontento mai, ho l’ansia da prestazione e rimango ferma su qualcosa finché non ho raggiunto la perfezione assoluta”.
Come milioni di residenti del mondo virtuale anche Evelina/Violetta possiede una casa su un’isola del Metaverso. Divertita ci racconta come la possibilità di cambiare continuamente arredamento sia una delle facoltà di scelta più dilettevoli di Second Life. Invece lei ha una casa che da ben quattro anni non ha il coraggio di modificare.
“Spostare solo un bicchiere mi mette in difficoltà perchè sono convinta che meglio di come l’avevo messo non possa stare. Sono una delle poche che non ha mai trasformato la casa per non modificare le coordinate degli oggetti. Al massimo ne ho aggiunti, ma quelli che ci sono restano dove sono. Mi comporto allo stesso modo nella realtà.” continua Evelina. “Mi sono sposata con il caschetto, la stessa pettinatura che porto dall’asilo e non ho voluto aggiungere nemmeno un fiore perchè avrebbe potuto sconvolgere quella che per me è la perfezione assoluta e che indosso da sempre“.
All’avatar però i capelli li cambia, perché “con un click è possibile rimediare a un errore e poi ogni pettinatura si confà ad un abito. E’ la ciliegina sulla testa” conclude.
Perfezionista e rigida con se stessa, Evelina non nasconde le sue fissazioni ma ne fa un vanto. E sono proprio le sue manie a produrre questi piccoli capolavori ai quali si può attingere per assimilare quella raffinatezza che spesso pensiamo perduta. Un’armonia fatta di pixel e grazia che ci fa gustare il meglio delle cose realizzate nel mondo virtuale.
Per approfondire la conoscenza di Violetta:
https://www.flickr.com/photos/profumodivioletta/
Per approfondire la conoscenza di Evelina poetessa:
https://lamiaviola.wordpress.com/2015/04/15/scalo-dalaggio/
I tuoi personaggi mi piacciono moltissimo sono alla ricerca di artisti nuovi da esporre nelle galleria di mezzo mondo,potrebbe essere un’idea.
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