Se non ci siete ancora stati andateci adesso, nella galleria Federico Rui a Milano, a visitare la mostra di Alfio Giurato (1978, Catania) a cura di Alice Zannoni, autrice del testo a catalogo. Vedrete una pittura materica ed evocativa, con quadri di vario formato, da 40×40 a 200×200, contrassegnati dalla “sopravvenienza”, diciamo, delle figure rispetto alla superficie pittorica, letteralmente definite per sovrapposizioni di colore a mezzo di spatola, un viraggio differente dal grigio al verde e al marrone di volta in volta. Sulle tele vedrete dei veri e propri cretti, o grumi, o concrezioni di materia pittorica, ma scordatevi Burri, ‘ché c’entra nulla: pensate piuttosto a un “risuonare insieme”, a un’ “empatia” della bella materia pittorica di Alfio Giurato con certi esiti storici di Alfredo Chighine e Ennio Morlotti, ma con un’impostazione assolutamente personale -il colore di Giurato è il grigio e il suo soggetto è il ritratto. Ecco dunque un altro giovane artista da tenere d’occhio.
I prezzi? I più piccini sono abbordabili per chiunque preferisca investire in arte anziché in una cena one shot in Corso Como a Milangeles con piatti rettangolari: 1600 euro per un 40×40, 8000 per i formati più impegnativi.