Spiegare l’arte (e metterla da parte) in pieno Kali Yuga

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In pieno Kali Yuga non c’è nulla di meglio da fare che conservare e riscoprire. Mentre ci si attrezza per il peggio che, consuetamente, dovrà ancora venire, spiegare l’arte (per metterla da parte) è compito fondamentale per ricordarci chi siamo. Ma per non fare un mero esercizio di stile, l’arte, in questo caso, viene spiegata alla “cugina”, manifestazione e metafora del reale: Renata, cugina dell’autore e insieme allegoria, sinonimo per dire “tutti”, per inquadrare quel  pensiero pragmatico tipico dei nostri giorni.

Chi tentò la dignitosa impresa? Dalmazio Frau, pittore, illustratore e conferenziere. Studioso d’Arte. È uscito da qualche giorno “L’arte spiegata a mia cugina” (Tabula Fati, pp.128, 11 Euro) con prefazione di Angelo Crespi – autore di “Ars Attack. Il bluff del contemporaneo” – e postfazione di Riccardo Rosati. Più che un sommo trattato, una raccolta di pensieri che fonde “stoccate d’occasione e note di politica culturale a riflessioni più dense”, così come si legge nella prefazione. Il filo conduttore del libro è quello dell’arte declinata dalla critica alla storia, passando per il Fantastico, tra metafisica, politica, estetica ed esoterismo, nel tentativo di scardinare quei “luoghi comuni” che troppo spesso, in campo artistico, vivono e si radicano.