“Digital Renz Akt”, cinque anni di innovazione italiana

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Digital Renz Akt è un volume per buddies, bandìti, bandisti e bànditi sul perché e come l’Italia resti, a prescindere dagli investimenti materiali, digitalmente divisa. Più, che nei fatti, nella testa. Il digital divide è ben poca cosa rispetto alla divisione netta e sempre più peggiorata esistente materialmente nel territorio”. Così Giuseppe Mele, sindacalista di UilCom attivo nelle Tlc, descrive il suo libro “Digital Renz Akt”, che sarà presentato il 18 gennaio a Roma alle 17,30  presso Fuis, in piazza Augusto Imperatore 4. Alla presentazione interverranno, oltre all’autore, anche il giornalista Davide Giacalone, Franco Lombardi, presidente di Asati, l’associazione che riunisce i piccoli azionisti di Telecom Italia, Antonio Preto, commissario Agcom, Maurizio Matteo Decina, scrittore ed esperto digitale, Alessandro Cucchi, segretario Uilcom di Roma e del Lazio, Edoardo Liuni, segretario Aprimef e giornalista, e Riccardo Lucarelli, presidente di Rete liberale.  

A moderare il dibattito sarà Luca Rampazzo, startupper ed editore digitale. Il libro ripercorre gli ultimi 5 anni di politiche digitali e degli eventi che hanno avuto protagonisti l’Agid, l’Agcom, l’Antitrust, Telecom e le altre telco, le emittenti televisive e l’impatto degli Over the top, con particolare attenzione al lavoro digitale. Raccolta di articoli tra cronaca e vicenda politica, il volume conta su due sezioni, “digitale” e “stampa”, “nel tentativo di interpretare la politica digitale nel periodo 2010-14 come parte della normale contesa economica e sociopolitica – spiega Mele -, senza soggiacere alla consueta tentazione di vedere la tematica dell’innovazione digitale, come neutra tecnologia o pratica di una logica efficienza”. Il libro verte attorno agli ultimi 5 anni di politiche digitali e  degli eventi che hanno avuto protagonisti l’Agid, l’Agcom, l’Antitrust, Telecom e le altre Telco, le Emittenti televisive e l’impatto degli Over the top con particolare attenzione al lavoro digitale. Un punto di vista spesso sottovalutato, che l’autore, cui si devono  le tesi sul Digitale dell’ultimo congresso Uil e UilCom, ha maturato dalla posizione di notista e rappresentante sindacale di società Tlc, e di referente UilCom e Uil per i gruppi di lavoro Agid. 

Dibattito e saggio interessantissimo sul quale si innesta l’ importanza della sussidiarietà su quel vasto terreno di trasformazioni che va sotto il nome di “Social TV”. Al di là della plurivocità del termine, e della complessità del campo che esso designa, la ricerca offre una visione dinamica dei cambiamenti ormai di lungo periodo legati ai processi di digitalizzazione.

Lo scopo è di definire le trasformazioni in atto nell’attuale sistema dei media per quanto concerne in particolare i vari  medium a partire da quello telematico e televisivo. L’assunto per un discorso di questo tipo è naturalmente che – pur all’interno del processo di convergenza digitale – sia ancora possibile riconoscere la specificità del singolo medium. Questa affermazione andrebbe argomentata in dettaglio visto che il processo che si prova a descrivere si inserisce perfettamente in quelle trasformazioni che hanno messo in crisi la tradizionale idea di medium, tipica del mondo digitale (una filiera dedicata, dalla produzione al consumo attraverso la distribuzione). Tornando al nostro tema specifico, mi in particolare su una caratteristica delle trasformazioni più recenti, quella di interazione fra Tv e Web 2.0, con un’insistenza sull’uso dei social media, come Facebook o Twitter, da parte dei broadcasters e degli utenti.