“Sister Act” di Saverio Marconi finalmente il vero musical !

0
Saverio Marconi

Quando si assiste a un musical nostrano, chi è del mestiere è assalito da un antico pregiudizio: la musical comedy italiana quando assembla canto, danza e recitazione, sacrifica sempre quest’ultima in nome di una altisonante scenografia, (quasi sempre girevole), luci ed effetti luminosi da capogiro, fonica roboante. Quando poi si producono dei family entertaiment, la locandina è talmente confezionata, gettonata dalla presenza sottotitolo del nome vip di richiamo, che al resto del companatico, per risparmiare, ci si mette pure qualche non professionista. Abbiamo assistito a spettacoli che potevano essere programmati tranquillamente in un villaggio vacanze piuttosto che in un teatro di prosa. Quello che salta generalmente agli occhi e alle orecchie è la finta disinvoltura delle battute recitate, la banalizzazione nella ricerca dei caratteri, in una parola: l’ovvietà. Per rendere finalmente giustizia al musical come forma d’arte e di spettacolo popolare ci vuole ancora una volta Saverio Marconi della Compagnia della Rancia. Il suo Sister Act visto al Teatro Brancaccio di Roma è bellissimo. Presenta la vita molto terrena di una cantante di colore di un night club, testimone involontaria di un delitto e per questo condannata a morte da dei sicari. Sotto protezione dalla polizia, la nostra protagonista dovrà cambiare identità, entratre in un convento, fingersi suora nonostante le ostili pressioni della Madre superiora. L’incontro/scontro fra il suo stile di vita alquanto originale e la clausura delle novizie è il motore della storia. La Madre le ordina che potrà restare a una condizione: dovrà dirigere il coro delle suore. Lo spettacolo riscuote un successo trionfale. Gli interpreti sono tutti bravi e anche i ruoli più piccoli hanno nella drammaturgia teatrale e musicale il loro momento. Citarli tutti ci è impossibile per ragioni di spazio. Con il loro paziente e faticoso lavoro(diversi doppie rappresentazioni) questi ragazzi riscattano il professionismo di un’arte vicina per sforzo all’opera lirica ma con cachet molto diversi e si dovrebbero imporre di più come notorietà al grande pubblico rispetto ai tanti “abusivi” televisivi che nella maggior parte dei casi, di talento e merito non hanno nemmeno l’ombra.
Nel ruolo della protagonista Deloris (Suor Maria Claretta), la madrilena Belìa Martin, già nell’edizione spagnola del musical. Nel cast, tra gli altri, anche l’attore e conduttore televisivo Pino Strabioli nel ruolo del monsignore e Francesca Taverni(ottima attrice) nei panni della Madre Superiora. La giovane Veronica Appeddu, si alterna con Suor Cristina (la vera suora “famosa”) e riscuote con la sua voce e grazia minuta, un caldo e meritato successo personale.