Non vorremmo che Libeskind abbia confuso l’etimo di “monumento” che riguarda il ricordare qualcosa (monere) e non c’entra nulla con l’essere munifico (munus, dono).
Dopo la cosa davanti all’Ambrosiana di Milano in onore di Leonardo, più una frattaglia scheletrica in ferro che un frattale, è stato innalzato in questi giorni un suo ghirigoro specchiante nel lago di Como (alla Anish Kapoor senza esserlo). Se il primo è francamente orribile, il secondo pretenziosamente inutile.
Libeskind fa la figura di quei manager, avvocati, medici, architetti che di soppiatto ti allungano la plaquette di versi, credendosi appunto poeti. Libeskind è un archistar ed è già sufficiente, secondo noi, quello che fa ed erige, senza che vada regalando in giro sue “opere”.
La questione, in generale, ha a che fare con l’arte pubblica, con la funzione dei monumenti e delle statue, in fin dei conti con la stupidità della politica, e la fine di ogni senso civico. D’altronde l’ultima “statua” simbolo di Milano è il fuck off in marmo di Cattelan che, pur nella dissacrazione, fa sembrare la cosa di Libeskind una di quelle installazione che i comuni di provincia mettono al centro delle rotatorie, opera del solerte artista di paese (tra l’altro, i più malevoli sostengono che che la scultura sia identica nella forma ad altra, pensata però per San Pietroburgo, come a dire che l’architetto polacco-statunitense viene meno anche al sacro comandamento dell’arte contemporanea e dello sgunz, cioè che l’opera deve essere site specific).
Dopo il muro che oscura il lungolago, ci mancava il ghirigoro.
ho visto l’oggetto del contendere dal vivo, da vicino e in prospettiva, e senza sapere niente dell’autore, del significato che vi viene attribuito, l’ho trovato armonioso, una scintilla non fuori contesto ma che illumina il contesto.
per altro, lo trovo somigliante alla forma dell’arpa, e in generale alla luminosita’ e alla vitalita’ della musica: promosso.
La cultura è anche verità di informazione, oppure gli interessi economici sono prioritari a qualsiasi verità ?
Questo scultura disgustoso è un monumento di Daniel Libeskind. Libeskind non si occupi di Como. Libeskind non interessa il nostro lago. Libeskind non si occupi di architettura. Questo maiale si preoccupa per fama e denaro.
Forse non tutti sanno cosa significhi “sgunz”. Solo chi ha letto Ars Attack di Crespi ne conosce il significato. Comunque pur amando Libeskind come architetto, questa specie di “M” non la capisco molto. Concordo con l’articolo.
Pazienza se il sedicente artista semina cacca…
Ma questi 4 imbecilli della amministrazione comunale….. erano in ferie…… o veramente sono degli emeriti idioti?
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