Io non c’ero e se c’ero non ho visto niente

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PORTA A PORTA

Anche nel caso di Roma MafiaCapitale i tentativi, soprattutto da parte della sinistra di Marino, di Renzi ma anche da parte di Alfano (in generale di tutta la politica), di salvare la faccia e “distinguere” tra puri e corrotti sono patetici e ricalcano formule retoriche stantie, vecchie come il mondo.

Ne elenchiamo in modo sommario alcune.

La prima è la più immediata e semplice che possiamo riassumere così: “io non c’ero, non li conoscevo e se c’ero, non ho visto niente”. Viene ripetuta come un mantra anche nel caso che l’ipotetico corrotto lavori a stretto contatto con il politico di turno essendo suo uomo di fiducia (segretario o capo di gabinetto…). Di solito la formula è accompagnata con la constatazione dal vago sapore giuridico – e dunque all’apparenza (fintamente) pregnante – “comunque la responsabilità penale è personale”.

Sul tema, a fortiori, di solito vengono aggiunte frasi di circostanza: “non facciamo di tutta l’erba un fascio“,  “non buttiamo via il bambino con l’acqua sporca” (specie se si deve mantenere in vita un aggregato tipo un consiglio comunale…).

Ovviamente i vertici, se non toccati direttamente dalle inchieste, mettono in campo anche altre strategie come:
– abbiamo commissariato,
– abbiamo o stiamo per fare pulizia,
– abbiamo mandato Orfini,
– abbiamo già votato il decreto, il disegno, la legge anticorruzione.

Come se una classe di puri fosse preservata dal male della corruzione, una classe di eletti in grado di purificare gli immondi, uno special team di eroi buoni. (Non si capisce però come hanno fatto ad entrare i cattivi e i corrotti…)

Le varianti più culturalmente raffinate sono molteplici e trovano sempre un utile idiota a sostenerle:

– “c’è bisogno di codice etico“,
– “ci vuole più deontologia”,
– “la classe politica deve riformarsi” anche nella versione “la classe politica deve autoriformarsi”.

Nel frattempo si organizza un tavola rotonda sul tema, un bel convegno, magari alla Camera o al Senato.

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Ci sono poi tentativi di dislocamento geografico o temporale:
– certo a Roma c’è MafiaCapitale, ma anche in Piemonte, e in Calabria?;
– non li abbiamo messi noi, quelli sono quelli che c’erano prima di noi, ma adesso che ci siamo noi…;
– infine, ma come sciogliere il consiglio adesso, proprio adesso che l’anno prossimo c’è il Giubileo, le Olimpiadi, i Campionati del mondo, l’Expo e che figura ci facciamo a livello internazionale, proprio adesso???

L’unica presa di coscienza sensata, assoluta e dura da ammettere (ci tentò Craxi che pagò a caro prezzo il suo desiderio di verità), è quella di ammettere che “così fan tutti”. Non per diminuire le responsabilità (“tutti colpevoli, nessun colpevole”), bensì per evidenziare come non gli uomini ma il sistema vada cambiato.

Da buon liberale-realista sono convinto che l’uomo sia in sé cattivo e le leggi servano a diminuire le possibilità di fare del male. Le leggi non servono ad educare, né lo Stato deve avere mire etiche. Sono convinto che l’occasione faccia l’uomo ladro, e che anche i puri possano sbagliare, possano cadere in tentazione. Per converso non credo esistano puri più puri che possano purificare il sistema, essendo il sistema sbagliato.

Dove è sbagliato il sistema? La politica decide troppo in settori non di sua competenza dove girano troppi soldi, parimenti lo Stato occupa settori che non sono suoi. Se insistiamo a concepire, per esempio, che lo Stato debba fare l’imprenditore e che la politica debba – per necessità – scegliere i manager dell’impresa pubblica la corruzione esisterà sempre. Perché? Perché il denaro pubblico non è di nessuno, perché chi usa il denaro pubblico lo maneggia con più facilità di quando deve fare i conti col proprio, perché non esiste o esiste solo come eccezione il perfetto onesto civil servant, perché chi usa denaro pubblico lo spreca, se ne fotte dei bilanci in deficit, perché la politica può utilizzare quel denaro per ottenere consenso, perché lo scambio di favori e le assunzioni generano voti, infine perché il potere è bello e l’ebrezza da potere, l’onnipotenza, corrompe anche i migliori. E come sapevano i latini: corruptio optimi pessima.

C’è una soluzione? Sì, meno Stato. Meno cosa pubblica. Meno soldi pubblici. Meno dipendenti pubblici… La poltica deve garantire le libertà personali, la mssima libertà ad ognuno di esprimersi. La politica deve fare buone leggi affinché gli uomini siano puniti se sbagliano, non cattive leggi per educarli o sottometterli. 

 

 

12 Commenti

  1. E scommettiamo invece che la magistratura sarà velocissima?
    Hahahaha Mi è scappata!

  2. ai politici di sinistra essenzialmente , ma non solo, non si insegna nulla non perchè sanno già tutto è perchè dimenticano tutto quel che sanno , quel che hanno promesso, per la soddisfazione di metterlo in quel posto ai suoi elttori., fanno a gara per una trasmission televisiva in cui pavoneggiarsi , pper poi sconfessare tutto il giorno dopo. piu’ lin disprezzi e più sono arroganti, e dispotici . ultimamente sembrano essersi messi d’accordo per fare a gara a chi è più in gamba a dilapidare il denaro pubblico. .. la soluzione? è una *soluzione* : sciogliere il parlamento e tutto l’apparato pubblico.

  3. Libertà di stampa, l’Italia al 73° posto nella classifica di Reporter senza Frontiere.
    Sarà cosi finché giornalista deve scrivere quello che dice
    Partito

  4. io credo che questo non ci fa , questo sicuramente lo è . ho notato che tutti gli uomini di sinistra hanno la faccia di quello che sono , anche se non la penso come lombroso .

  5. CERTA GENTE BISOGNA MANDARLA A VIVERE NEI CAMPI ROM, E’ L’UNICO POSTO DEGNO DELLA LORO DIGNITA’. SONO COME L’IMMONDIZIA E ANDREBBERO MANDATI IN DISCARICA.

  6. Vero la responsabilita’ penale e’ personale ma rimane valido il principio che il Capo e’ il responsabile ultimo dell’operato dei suoi subordinati anche se ha dato loro una delega. C’e’ un’ attivita’ che non e’ delegabile ed e’ “Il Controllo”. Marino quindi potra’ essere non penalmente perseguibile ma e’ ugualmente moralmente ed eticamente colpevole per omissione di controllo e/o per manifesta inettitudine. Mancanze queste che dovrebbero portarlo alle dimissioni, altrimenti si e’ autorizzati a pensare che sapeva e quindi con quei delinquenti colluso.

  7. Classico atteggiamento dei nostri politici che mai sono capaci di assumersi le proprie colpe quando le cose vanno male: “io non c’ero; e se c’ero, dormivo; e se dormivo, sognavo di non esserci”.

  8. Mi è rimasta impressa l’espressione di quel ROM occupante abusivo, insieme ai suoi accoliti, di un immobile privato diretta al giornalista “italiani di merda, siete tutti ladri….”. E’ vero, siamo tutti ladri e loro, ladri come noi, ne approfittano; approfittano che siamo un popolo che vota chi gli garantisce la raccomandazione, che sfila contro la mafia ma che, sotto sotto, ne riceve benefici, che tira le monetine a Craxi perché il suo posto (mal guadagnato) gli ha consentito di prendere lo stipendio lavorando poco, ma non di arricchirsi. Siamo un popolo di ladri che ha i governanti che si merita.
    Una lancia bisogna spezzarla a favore dei politici; Temistocle, per avere lavorato onestamente per Atene, è stato ostracizzato e cacciato fuori da un arconte nominato grazie agli intrighi di Sparta (come si ripete la storia!) per cui è conseguenza inevitabile che chi raggiunga il potere debba mantenerlo grazie alla sua pletora clientelare gestita con i soldi pubblici; chi non ci sta resta fuori perché ricordiamolo, siamo un popolo di ladri, che pretende siano i ladri a governare.

    • Veramente Temistocle era il re dei traffichini e degli intrallazzatori; fu lui ad inventare l’ostracismo, e proprio allo scopo di cacciare il suo antagonista, Aristide soprannominato “il giusto” perché uomo di specchiata onestà e moralità. Però amava la sua Patria, e se Atene riuscì a sconfiggere i Persiani lo si deve soprattutto alla sua intelligenza ed alla sua astuta cialtroneria; nelle mani del “giusto” Aristide, gli Ateniesi sarebbero tutti signorilmente caduti schiavi di Re Serse…

  9. ma si! possiamo insegnare benissimo ai scemi di sinistra su come far finta di niente, di fingere di non notare quanto sporco sia il PD…. 🙂 non vergognatevi, scemi di sinistra, venite a prendere lezioni da noi, poveri bananas 🙂

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