Appino: un Grande Raccordo Animale tra punk e zen

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musica-150507131704È una bandiera della musica indipendente, sia come leader e chitarrista degli Zen Circus, sia come solista con il nuovissimo album Grande raccordo animale. Mai come ora Appino continua ad aprire nuove porte spaziando dal reggae al pop ai suoni africani e al suo undicesimo disco (il secondo da solo dopo Il testamento, che nel 2013 si aggiudica il Premio Tenco come miglior opera prima) sforna un prodotto ricco di colori e sfumature.

“Non mi sono posto limiti, questo è il disco della liberazione artistica. Ci sono pezzi che non avrei mai pensato di scrivere come La volpe e l’elefante, una canzone pop con ritmi africani”. L’album è “un disco di viaggio dedicato ai viaggiatori”, ha un respiro internazionale ed è nato durante un viaggio di Appino in Marocco (“sono stato folgorato dai suoni di Fela Kuti”) e alle Canarie, è stato registrato a New York ed è prodotto da Paolo Baldini, re delle produzioni reggae. Lui cambia rotta continuamente ma è fedele alla linea della musica indipendente.

“Anche se indipendente è un termine che non amo; è la musica di oggi, molto viva e vivace, ci vuole il tempo di storicizzarla. Siamo un movimento in continua evoluzione creativa con gruppi come 3 Allegri Ragazzi Morti, Teatro degli Orrori, Luci della Centrale Elettrica”. Ama definirsi “uno scappato di casa che si è montato la testa” ma poi dice seriamente: “faccio puro artigianato, come uno costruisce un tavolo io creo le mie canzoni e le porto in giro. Le mie origini punk mi impediscono di prendermi troppo sul serio”. Già perché Appino, a 11 anni, frequentava già un centro sociale ascoltando Violent Femmes, Pixies, Fugazi e Henry Rollins. “Ma nel mio cuore ci sono i grandi cantautori italiani. Soprattutto Piero Ciampi”.