Con Expo Milano torna Capitale. Grazie alla Moratti

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letizia moratti
Parigi, 31 marzo 2008: Letizia Moratti festeggia l’assegnazione di Expo a Milano

Letizia Moratti qualche giorno fa si è lamentata di non essere stata ancora invitata alla prima dell’Expo. Lo ha fatto con discrezione, come con discrezione uscì dalla politica dopo la non rielezione a sindaco. Il suo mandato non fu sommamente brillante venendole imputato un carattere algido e poco propenso al consenso.
Certo, guardando Pisapia bisogna rimpiangere la Moratti, soprattutto per la caparbietà e per le sue relazioni internazionali con cui riuscì a portare a casa Expo. Che non è poco. Perché Milano in questi anni è cresciuta perseguendo questo obiettivo, nonostante la politica politicante soprattutto di sinistra (governo e comune) abbia lavorato quasi per ostacolare il processo positivo messo in atto.
Milano, oggi, grazie agli investimenti dei privati si dimostra ancora Capitale nel senso più nobile della parola (con buona pace di Ignazio Marino). I grandi progetti urbanistici e architettonici conferiscono alla città una dimensione internazionale, unica in Italia. Le manifestazioni, come il Salone del mobile in corso o la moda, animano le strade all’insegna della creatività diffusa. E tra pochi giorni Expo (pur con tutte le ultime magagne) certificherà nel mondo questa rinascita che è insieme economica e culturale.
Milano ha una concentrazione così alta di beni artistici, che possono vantare solo città come Roma o Parigi, pronti per essere visitati (si veda di Marina Moioli, Il giro di Milano in 501 luoghi, Newton Compton editore). Tra le migliaia di eventi in partenza, la mostra in Triennale Art & Foods e quella a Palazzo Reale dedicata a Leonardo da Vinci sono esempi straordinari della capacità dei privati di fare grandi cose. Nel mentre, aprono musei nuovi, nuove fondazioni, si rinnovano luoghi dedicati al sapere per una sorta di primo nuovo Rinascimento che la prossima amministrazione dovrà saper cogliere.