L’ortica punge ed è curativa. Il dolore evoca la sanità. E la santità del poeta? La sua parola è dura. Arde. Non disseta. Rende la gola un deserto. Desertifica. Parola che ci denuda. Andrea Ponso ama frequentare gli scrittori estremi: in questa poesia sembra un Guido Cavalcanti suggestionato da Blade Runner.
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Io mi nascondo qui, a pochi passi
dalla selva di ortiche recise
dove si sente odore di fresco, di
fossi: ci separano
gli orti, i cumuli fragranti di fieno,
le botti scure, i tralci.
Si viene a vedere
ciò che dura nell’arsura.
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>Andrea Ponso ha pubblicato La casa (2003) e, per Mondadori, I ferri del mestiere (2011), da cui è tratta questa poesia.