I mille disastri firmati Ignazio Marino

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Mafia Capitale e “l’ammutinamento” dei Vigili urbani il primo dell’anno sono solo l’ultimo atto di un generale fallimento della politica a Roma. L’attuale sindaco della città eterna ha dato pessima prova di sé innanzitutto nei vari ambiti della cultura. Ecco cinque tra i suoi memorabili flop. Ci chiediamo perché Renzi e la base del PD che prima voleva la sua testa ora difende l’indifendibile?

 

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9 Commenti

  1. 7. blocco del trasferimento dei soldi ai costruttori ( Coop rosse comprese ) della Linea C della Metro. ” O mi date il calendario dei lavori o non vi dò più una lira “. Risultato? Lavori accelerati e inaugurazione, seppur di un tratto.
    8. chiusura al traffico dei Fori imperiali
    9. guerra ai camion bar
    10. sperimentazione di asfalto durevole, a base di polverino di pneumatico riciclato, con futuri minori esborsi per l’amministrazione;
    11. proposta di togliere i sampietrini da Piazza Venezia e da ogni via ruotabile
    12. scomparsa dalla scena politica del Campidoglio di borghesia nera, cardinali neri e massoni e notabili. L’unico dal quale va’ in continuazione è Papa Francesco;
    13. rimozione immediata di tutti i manager ATAC e AMA nominati da ALEMANNO;
    14. consegna di atti in Procura, in tempi non sospetti, circa le nomine ATAC e AMA -” cd parentopoli” – effettuate da ALEMANNO;
    15. rimozione di dirigenti corrotti con la mafia locale al municipio di Ostia
    E questo sarebbe un Sindaco incapace? Rispetto a tutti i sindaci pregressi, è un campione del mondo. Legge e ordine sempre!!!!

  2. 1. chiusura della discarica di malagrotta in 4 e 4 otto;
    2. regolamentazione del suk di Piazza Navona, con grande scorno di quell’oscuro mondo che l’ha sempre ” governata ” a piacimento;
    3. invio NOTTURNO degli ispettori e dei dirigenti AMA a controllare i dipendenti per eliminare la caue del fatto che Roma rimanesse sporca e il giorno dopo, puntualissime, arrivassero le foto dei cassonetti stracolmi sui giornali cittadini ( vds punto 4 );
    4. blocco di ogni licenza edilizia in favore dei veri padroni di Roma ( i costruttori ed industriali, padroni del Messaggero e di Libero…);
    5. nomina di un questore di Polizia a comandante dei vigili;
    6. regolamentazione ferrea delle occupazioni abusive dei tavolini selvaggi dei ristoranti.
    ( segue )

  3. Nessun problema per Marino, è appoggiato dalla sinistra senza colpe e senza macchia. Sono pinocchi che hanno distrutto l’Italia, proteggendo il pubblico impiego dei fannulloni e nel contempo combattendo l’imprenditoria e le professionalità che creano valore aggiunto all’Italia. Le categorie professionali di elite come notai, avvocati, economisti e commercialisti, che creano valore aggiunto uguale a zero, sono dalla sinistra osannate e protette in quanto strumentali alle loro attività fallimentari.

  4. patetico sindaco del PD! colluso con la mafia, si deve dimettere! i mafiosi e i complici dei mafiosi siete voi PSICOSINISTRONZI!! vergognatevi di essere rappresentati da questa marmaglia mafiosa!!! al confronto, alemanno è un sant’uomo!!!

  5. gli ex-post-cattocomunisti, sedicenti democratici, se lo son visto cadere dall’alto e sicuri che nessuno se lo sarebbe filato, non hanno fatto nulla per impedirgli di vincere le primarie. Ma non avevano fatto i conti con i rom arruolati dai fans di Marino, e si sono impiccati da soli…il resto l’ha fatto il narcisismo di questo medico-chirurgo fallito e la prosopopea di coloro che ha arruolato nella sua giunta, con quelli di Sel in prima fila….non sanno governare e hanno fatto peggio dei loro sinistri predecessori, che hanno disastrato una città. Ma loro hanno fanno peggio, non solo per la cultura, i rom, i clandestini e gli abusivi…una cosa sanno fare Marino e i suoi complici, esasperare i cittadini e buttare i soldi come i predecessori, se non di più….PD, complimenti per la scelta…

  6. … ma a parte i suoi fallimenti, mi sono sempre chiesto le motivazioni per le quali un medico chirurgo – che, della sua professione, dovrebbe avere una “devozione missionaria”, abbia deciso di abbandonare tutto per fare il sindaco.

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