L’inno dell’Expo? Il più trash dell’anno

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Qualche giorno fa ha fatto la sua nefasta apparizione sul web un video di quello che dovrebbe o vorrebbe essere l’inno ufficiale di EXPO Milano 2015. Non ci è ancora chiaro se sia così veramente o se invece sia l’opera di un mitomane scatenato, ma se dobbiamo giudicare da come è stata gestita finora la comunicazione – tra il logo discutibile, il tema dell’alimentazione buttato a caso in uno spot pubblicitario, la mascotte poco convincente e il tentativo di reclutare volontari che lavorino gratis – la prima ipotesi non sembra così infondata.

Il sedicente tedoforo della manifestazione, che si abbatterà su di noi come un castigo divino tra maggio e ottobre 2015, è il brianzolo Sebastiano Fumagalli, in arte Sebax Expo, pseudonimo che ricorda tristemente i primi anni Duemila in cui tutti i nomi dovevano contenere le lettere X Y e Z, oppure un sapone per il viso che combatte i brufoli. Ad aiutarlo nel suo intento ci sono due cantanti/ballerine vestite con gonne in PVC e crop top pastello, la voce di una delle quali ha qualcosa di abbastanza fastidioso, e un rapper che ha preferito rimanere senza volto.

Lo stesso Sebax Expo ha definito la sua opera prima Milano è Expo un tormentone, e in effetti non si può dargli torto: l’unico modo per togliersi dalla mente il ritornello è ascoltare qualcosa di più forte, tipo Il Gatto e la Volpe di Bennato o il Gioca jouer di Cecchetto. Nei passaggi più discutibili del testo si accenna a “vite in edilizio” e “spuntini selvatici” e si ripetono ossessivamente le parole “Expo” e “Milano è”, intanto dietro al Duomo compaiono le scie chimiche che faranno felice ogni fan delle teorie complottiste e scorrono sofisticate animazioni degne di una presentazione in Power Point.

La trovata più originale del video però, a nostro parere, è la particolare colorazione dell’atmosfera, che sembra una sovrapposizione di tutti i filtri di Instagram, in cui una specie di Uomo Vitruviano con una insolita mobilità degli arti superiori fluttua nel vuoto. Dopo alcune visioni di Milano è Expo, comunque, mentre iniziavamo ad avvertire un senso di spaesamento e un leggero cerchio alla testa, abbiamo convenuto che il trash va molto di moda e forse Sebastiano Fumagalli è un genio incompreso.