Al Cimitero Monumentale di Bologna, uno spettacolo dark e goth ricordando i trapassi celebri e quelli meno fortunati. Perché un tempo, le tombe ispiravano poeti e scrittori, da Lord Byron a Sigmund Freud
Emorragia cerebrale, 1812. Meningite, 1824. Carcinoma, 1939. Queste, nell’ordine, le tre cause del trapasso di Dickens, Byron e Freud. Non si può prescindere dal capolinea quando si parla di un viaggio. E il viaggio delle loro vite li ha portati sull’italico suolo in più di un’occasione. Come quella mattina, ipotizzando che fosse proprio una mattina. La mattina in cui Charles, George Gordon e Sigmund, molto prima di abbandonare le loro mortali spoglie, si recarono, a distanza di qualche decade l’uno dall’altro, alla Certosa di Bologna lasciandosi affascinare dalle tombe del suo cimitero monumentale. “Perché nell’Ottocento fino ai primi del Novecento i cimiteri erano considerati luoghi da visitare come veri e propri musei a cielo aperto”, spiega Alessia Marchi.
Ed è proprio per riesumare quest’usanza seppellita da un secolo di religioso silenzio che Alessia Marchi e Carlo Valentine di Opera Sublime hanno ideato Elegìa, Canto Notturno. Se, verso la mezzanotte di sabato primo novembre, vi capiterà di passare davanti al Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna, avrete di certo l’impressione di sentire le lapidi suonare. Per tre ore di ritmo dark alla presenza degli Assenti. E dell’Assenzio.
Il distillato “afrodisiaco dell’anima”, come vuole il celeberrimo Dracula di Bram Stoker, sarà infatti nettare supremo, unica bevanda servita durante la notte ai milleduecento fortunati presenti. Fortunati, certo, ma, condicio sine qua non, soprattutto riverenti: niente scollature eccessive o comportamenti indecenti davanti agli Assenti, nemmeno una sigaretta da accendere per accorciare le distanze.
Il gioco, però, vale la candela. Anzi, tutte le centinaia di candele che illumineranno il nono e il sesto chiostro del Monumentale, teatri per una notte di sei performance musicali realizzate da venti artisti dark e goth. Ma non solo. Si parte dal Requiem di Giuseppe Verdi reinterpreto dai Musici dell’Accademia per passare alle oscure melodie neofolk dei Roma Amor fino all’experimental del musicista-scienziato Bad Sector coi suoi guanti interattivi. Le epigrafi più toccanti della Certosa di Bologna saranno protagoniste delle scritture di luce dei Frozen Autumn, mentre l’electro-industrial dei Clock Dva ricorderà il fascino della sperimentazione. Carlo Valentine chiuderà la nottata a colpi di power noise e darkwave insieme a Noorglo. Ed è così che l’Assenza si farà suono immortale, Opera Sublime.