Viaggio tra swing ed elettronica

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I Sweet Life Society sono di Torino ma hanno suonato a Glastonbury

sweetlifeTre mesi fa hanno suonato a Glastonbury, praticamente il più importante Festival inglese e forse del mondo. Poi all’Isola di Wight. E in tutta l’estate hanno tenuto più concerti all’estero che in Italia. Però gli Sweet Life Society sono di Torino, italianissimi quindi, e ruotano intorno alle sensibilità di Gabriele Concas e Matteo Marini, due tipi con le idee chiare.

Dal 2009 si sono messi in testa di mescolare l’elettronica con lo swing anni Venti e Trenta. E il loro disco Swing Circus conferma che questo gruppo subisce la solita condanna italiana: essere ignorato da tanta stampa (e dalle radio) perché non abbastanza mainstream. Eppure merita. «Abbiamo suonato più volte a Londra che a Roma», confermano loro tanto che si presentano.

Tutto il loro progetto è vestito a puntino: musica, parole, vestiti, scenografia. Ad esempio il video del singolo Prima di ogni prima spiega bene il mondo che li accompagna, dal Grande Gatsby al vintage, dalla Torino dei Murazzi fino allo swing. «Il vintage – spiegano – è una moda che sta ritornando ma bisogna stare attenti perché le mode sono fatte apposta per passare. Noi lavoriamo per durare e cerchiamo di rilanciare lo swing in Italia».

sweet armonyPerò non sono certo due tipi che se la tirano e che godono nel rimanere isolati dal mondo. Anzi. Intorno a loro gira una corte agile e creativa di artisti, grafici, videomaker e personaggi che contribuiscono a rinverdire i simboli di un’epoca ormai passata, come la brillantina per capelli o i baffi all’insù e, insomma, tutti quegli oggetti, quelle impostazioni e anche quelle formalità gestuali, comportamentali e sonore che marchiano inesorabilmente quel periodo.

«La sfida è fare pezzi che ci piacciano e passino anche sui grandi network», dicono. E in Swing circus ci sono tutte le premesse.

23/09/2014