Carlo Maria Cantoni, il baritono fa il rock

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di Antonio Lodetti
La sua è una pazza idea… Quella di unire il mondo del rock e quello della lirica. Ma il progressive non c’entra nulla, perché Carlo Maria Cantoni, baritono conosciuto in mezzo mondo ma non in Italia, ha deciso di operare una strana contaminazione. Ad esempio su un martellante ritmo rock canta Mamma mia dammi cento lire che ha un effetto davvero deflagrante e che farà parte del primo album (in uscita a fine settembre) di una trilogia intitolata Opera fragile. Tre dischi «impegnati» dedicati alla diversità, di cui il primo è dedicato ai migranti e, oltre a brani scritti dallo stesso Cantoni, contiene tra l’altro Crystal Ship dei Doors,  di Peter Gabriel, Deportee di Woody Guthrie arrangiati in modo davvero suggestivo.

«Sono un baritono e quello è il mio lavoro. Ho fatto anche Rigoletto  alla Scala ma quando l’avevano trasferita agli Arcimboldi per il restauro. Ma si sa, c’è la crisi e in Italia lavorano sempre gli stessi. Così mi esibisco in Sudamerica, dal Teatro Colon di Buenos Aires alla Colombia, in Corea, Giappone, ho molto lavoro all’ estero. Però ho suonato anche con giovani band e ho partecipato ai concorsi di Rock targato Italia dove un tecnico del suono mi disse che avrei dovuto tentare con la musica lirica perché la mia voce non si riusciva ad equalizzare, era talmente voluminosa da saturare i microfoni. E lui se ne intendeva perché registrava dal vivo le opere per la Emi». Così Cantoni prende la strada del belcanto, che non abbandonerà più, per poi dedicarsi a progetti trasversali come questo, nato dall’incontro con Giorgio Vicini (a una festa di piazza dove si suonava rock blues) produttore che lavorava con Vasco all’epoca di Va bene va bene così.

 

«Abbiamo così voluto creare qualcosa di nuovo dal punto di vista musicale ma anche lanciare un messaggio. Per esempio questo primo album della trilogia parla della diversità razziale, dall’apartheid alle difficoltà di integrazione nelle strade delle nostre città. Ho scelto così il repertorio non tanto per dare al lavoro una connotazione ideologica ma per cercare di raccontare lo stato d’animo di certe persone». Se Bocelli alterna la canzone popolare all’opera, Cantoni cerca di fonderle con un tocco di teatralità (ascoltare Crystal Ship dei Doors) un po’ alla Brecht, un po’ rock con apertura vocale verso la lirica.
05/08/14