I nostri marò come Sacco e Vanzetti

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È ora di dare voce anche in campo artistico al dolore e alla dignità di Girone e Latorre. Lasciate un commento

di Giuseppe Mele

A far tornare dall’India i due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre non sono serviti i 279 chilometri percorsi da due maratoneti, Cinquepalmi e Gallo, da Loreto a piazza San Pietro. E nemmeno la camminata promossa dalle mogli Vania e Paola, giunte sotto lo striscione con l’appello per la liberazione dei loro uomini esposto sul palazzo de Il Tempo, proprio di fianco a Palazzo Chigi. Del ritorno dei due soldati italiani, detenuti da due anni e mezzo non si parla. Anzi. Dall’altra parte del mondo il nazionalista Narendra Modì, ha stracciato il gandhiano Satyagraha a colpi di $5 miliardi di campagna elettorale e di promesse per 250 milioni di posti di lavoro. Il vittorioso governatore del Gujarat sui marò nei comizi non l’ha mandata a dire: “perché non sono in prigione”?

Il mondo è cambiato. I terzomondisti che vedono l’extraeuropa attraverso le lenti delle tragedie degli sbarchi non se ne sono accorti. La Cina ha appena superato, dopo 142 anni di predominio, gli States in ricchezza. L’India che 4 anni fa valeva un terzo dell’Europa, la supera per diventare la terza economia mondiale. La Russia domina nella tecnologia spaziale. Bollywood supera Hollywood e Cinecittà sparisce. Sull’Italia ed i suoi uomini di fegato, incombe il sistema gudiziario di un nuovo colosso, paragonabile a quello americano del 1927 scatenatosi contro Sacco e Vanzetti. Come allora, l’Italia di base è attonita, stupita, addolorata in attesa per la sorte dei suoi. Da twitter ai blog fino alle lettere tradizionali, scrivono in tanti, tantissimi.

Si legge qua e là: “cari Salvatore e Max, ho sempre apprezzato la Vostra Dignità” come scrive Giovanni Battista R; “Parlo da moglie di un carabiniere in missione, attualmente in Afghanistan spero tantissimo che l’ormai imminente ritorno in patria di mio marito coincida magicamente con il vostro, sarebbe bellissimo!” aggiunge Lara M. “L’ India dovrà smettere questa assurda ingiustizia”, commenta Valeria. “Andate a riprenderli anche con la forza”, chiede Antonio D.

Parole semplici a volte retoriche, altre liriche, ma che non sfondano il tetto della cultura e dello spettacolo. Possibile che, a favore della causa di due soldati italiani, manchi qualunque slancio da parte degli artisti? Addirittura alla figlia di uno dei marò si è chiusa la porta del Grande Fratello (“Non speculiamo su certe cose” è stata la lapidaria risposta). Quello che manca sui marò, per dare voce al popolo, sono le canzoni, gli spettacoli, le apps, le sonate tenorili, i rap, i film, gli sketch, le pubblicità, i flashmob, le nudità femminili maschili e terze, i manifesti, le poesie, i romanzi.

Questa vicenda lunga, terribile, tragica, umana, ma anche romantica, dolorosa e dolcemente dignitosa, meriterebbe tutto l’appoggio degli artisti. Dopo tante produzioni, film e canzoni, usati per denunciare questo o quel complotto, per santificare questo o quell’eccellente, per una volta si potrebbe cantare una storia senza nomi celebri, una storia di uomini comuni, eccezionali in quanto tali. Dignitosi e poco arrivisti. E invece no, e invece niente. L’ arte appare egoisticamente sorda al cuore popolare, lontana dai suoi strazi.

Chi reciterà per Salvo e Mà, una storia da limbo infinito, da prigione senza neanche un’accusa? Chi con le mogli dei marò, Vania e Pà, pendolari continentali con pochi soldi, salterà e urlerà per denunciare un’ingiustizia? Se i quattro amici dal bar passati a spadroneggiare su Siae, radio e musica, faranno ancora gli gnorri, ci saranno flashmob autoconvocati, ci saranno barcamp e contest di apps per cantare e raccontare nelle metro, nelle piazze, sui autobus la storia di Giro e La, di Vania e Pa’?

 

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28.05.2014

 

9 Commenti

  1. Purtroppo sono vittime dei bolscevichi di casa nostra che hanno sempre avuto in uggia il popolo in armi, considerato ideologicamente un possibile nemico perché portatori di valori non condivisi ( Amor patrio senso del dovere, sacrificio usque ad effusio sanguinis, considerati valori borghesi ecc.).
    Ricordate come trattavano i nostri militari al ritorno a casa dopo la grande guerra? mi meraviglio che vi meravigliate!
    Ci hanno tolto la memoria storica per meglio dominarci e illuderci.
    Es. gli italiani non sono mai stati razzisti, come avrebbero potuto, quali discendenti di un impero romano che ha avuto imperatori, illirici (albanesi) Diocleziano e africani Settimio Severo, solo che senza memoria si raccattano le mode straniere, i naziskin ad esempio sono mitteleuropei, con noi non centrano. Meditate, Cordiali saluti

  2. O GIORGIO dai pensieri infantili, a parte il fatto che gli eredi dei fanti di marina della X MAS a sentire taluno sarebbero proprio i fucilieri di marina, due dei quali hanno fatto la mirabolante impresa davanti alle coste del Kerala, e quindi sono buoni solo per le parate e le sfilate militari (quando si ricordano di tenere il passo), mi spieghi cosa potrebbero fare dei marò o degli incursori della Marina quando Nuova Dehli dista oltre un migliaio di km dal mare? Risalire il Gange con dei minisommergibili? Non ne avremmo comunque con l’autonomia necessaria…e nemmeno abbiamo elicotteri con quella autonomia e neppure aerei da lanciare dalle nostre portaerei. E alla fine comunque gli eroici incursori di cui vagheggi dovrebbero prendere d’assalto la nostra ambasciata dove si trovano i due sparacchiatori a vanvera i quali vi si trovano benissimo a contare le mosche a oltre 6.00 euro netti al mese. Come si farà a convincerli a tornare in Italia per finire eventualmente in galera? e senza stipendio? Non si può essere così infantili GIORGIO, dammi retta.

  3. Basterebbe arrestare qualche persona importante indiana, accusarla di un omicidio anche se inesistente e fare lo scambio con i notri Marò. Si renderebbe pan per focaccia. Luigi

  4. abbiamo i mezzi , uomini di grande valore ed esperienza degni eredi degli assaltatori della DECIMA FLOTTIGLIA MAS, andiamoceli a prendere in barba a quei baffuti personaggi . Non ci rimane altra via
    per portarceli a casa. Dubbi ? Chiedete consiglio ad Israele.

  5. Premesso che chiunque è innocente fino a prova contraria, ma se i 2 Marò fossero colpevoli come la mettiamo?Difendiamo 2 assassini?
    Ci sono sempre dei morti e non è che si sono ammazzati da soli.
    Riflettiamo prima di dire subito “Sono innocenti”

  6. Ma mai nessun accenno ai pescatori uccisi da questi funambolici cecchini delle nostre forze armate?

  7. Individui eccezionali veramente: scambiano pescatori per pirati e mirando in acqua prendono scafo e corpi umani, accoppando due pescatori. Un’impresa che nemmeno un Fantozzi in versione Rambo riuscirebbe a concepire e portare a termine. In un eventuale film del genere tragicomico si dovrebbe anche collocare l’incredibile impresa nell’esilarante contesto rappresentato da un vicecomandante che studiando a lungo il bersaglio apparso sullo schermo del radar e poi osservandolo a occhio nudo prima, durante e dopo la sparatoria si convince, convincendo gli intrepidi fucilieri di marina, di avere a che fare non con una bagnarola da pesca, ma con uno scafo pirata e dal comandante con il nome bovino (nomen omen…) che dapprima non informa l’India della sparatoria, poi a richiesta indiana conferma l’avvenuta sparatoria (siamo stati noi…) ed infine si consegna agli Indiani consegnando anche gli sparacchiatori alla polizia. Potrebbe davvero sortirne un film comico senza pari, specie se vi si aggiunge la commedia del divieto di rientro in India dopo la licenza elettorale (la licenza elettorale! incredibile ma vero) prontamente revocata dagli italici calabrache dopo un brontolio dell’elefante indiano. Sotto con il film! Lo voglio vedere!

  8. Cambiano I governi dei non eletti, grazie al kompagno stalinista Giorgio NAPOLITANO, non eltto dal popolo idiota ma dalla casta poltica, sapete quanto puo’ fregarsene di questi due ? ilcompagno Renzi, e prima IL merdacciaMonti e Letta?, ritorneranno di certo ,ma putroppo dentro una scatoletta di metallo… ricordatetevi di cosa diceva il TOGLIATTI alias ilMIgliore circa I poveri italiani dell’ ARMIR prigionieri in russi sooto la mannaia delcomapgnio Stalin?..allaluce dei fatti nulla è cambiato..requiesacnti in pace

  9. Condivido in toto. La musica italiana sembra non riesca a discostarsi dalla tradizione che la vede trattare solo di amore, tradimenti e affini. Guardando oltre la musica, anche il cinema non è mai “sul pezzo”. Tanto per dire, in America qualsiasi avvenimento di cronaca viene trattato in ogni telefilm e nascono film ad hoc; qui da noi il cinema e la tv sono soliti parlare di famiglia nei vari reparti lavorativi (nel senso che si svolge tra i fornelli piuttosto che in ospedale o in caserma…mentre ovviamente tutto tace sul tema del “Lavoro” in senso lato). Forse gli artisti hanno paura di tagliarsi una parte di pubblico prendendo una posizione? Si sa che l’italiano medio è un tifoso in ogni aspetto della vita…

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