“Affabulazione”: il teatro anti-chiacchiera

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Il coraggio di interpretare il delirio

di Enrico Groppali

Come è noto, Pasolini considerava il lessico del teatro italiano, per non parlare dei suoi interpreti, un veicolo paragonabile alla più vuota e insulsa chiacchiera. Definizione più sbrigativa che corriva mutuata da Moravia, a quei tempi indignato dalla mancanza di attenzione riservata al “Dio Kurt”, il suo dramma sui lager dove l’incesto regna sovrano, in esplicito omaggio a Sofocle.

Così Pasolini, confortato dall’amico, mai si curò della circolazione dei suoi testi su spalti e ribalte. Cosa che accadde solo dopo la sua morte grazie prima a Ronconi e in seguito a Gassman. Ora l’Out Off, che in passato ebbe già il merito di varare il “Pilade” di Latella, ci presenta una nobile e ispirata versione di una tragedia come “Affabulazione”. Che a suo modo, insieme a “Teorema” romanzo e poi film, costituisce la summa storica del teatro ideale di Pier Paolo. Che suggestionato lui pure da Sofocle e, negli impliciti riferimenti sessuali, dall’esasperato grido di rivolta di Genet, punta l’indice contro la corruzione estetica e politica della cellula familiare negli anni della società del benessere. Che in modo particolare a Milano sfociò in quel Sessantotto che rappresentò per le vie e le piazze il teatro della protesta e dell’intolleranza giovanile in modo palesemente anarchico.

Il pensiero dell’autore,che allora riprese dalla tragedia aulica dei greci il tema edipico di un incesto, qui sfocia da parte dell’adulto nella soppressione dell’unico erede, sul palco si confronta con l’estetica del neorealismo col Vecchio Padre deambulante tra i binari tutt’uno al delirio omoerotico di un delitto contro la specie stessa della Famiglia Umana. Cosa che condizionò Gassman a dire e non recitare il testo e Ronconi a un vacuo esercizio di stile. Mentre oggi Lorenzo Loris in uno spettacolo di alto livello che si raccomanda oltre che per il valore degli interpreti (un Trifirò di protervia impotenza, un Ceriani di inquieta prestanza e la soave madre della Pedrini) per un bellissimo esempio di coerenza critica nell’attuale stagione.

AFFABULAZIONE di Pier Paolo Pasolini
Regia di Lorenzo Loris, con Roberto Trifiro’e Umberto Ceriani.
Milano, Out Off fino all’1 giugno, poi in tournee.

29.05.2014