CARO VIRZI’ , ECCO IL NOSTRO VERO CAPITALE UMANO!

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Il-capitale-umano“Avete scommesso sulla rovina del paese, avete vinto.” Come rovinare un buon film in pochi secondi. Leggendo le discussioni di questi giorni intorno all’ultimo film di Virzì mi sono incuriosito e ho deciso di andare al cinema e vedere per la prima volta in vita mia una pellicola del regista livornese.

E’ stata chiaramente un esperienza molto poco OFF, perché sai già, leggendo la locandina, quello che troverai sullo schermo: i soliti nomi nel cast (bravi) , il finale con la morale su chi sono i buoni e chi i cattivi della società italiana (ancora!!), un bel po’ di soldi che il nostro caro Fus nel Cinema (e non solo) elargisce da sempre agli stessi soliti noti (vedere cast attori), ed un pubblico sempre più esiguo che sgomitando con il suo vicino si rende conto che è inchiodato alla stessa proposta cinematografica da più di 20 anni!

Si, perché se parliamo di Capitale Umano allora bisognerebbe puntare su altri idee, altri attori, altri registi che in Italia ci sono. Eccome se ci sono! Vanno soltanto scoperti con coraggio ed incentivati. E non aiutati con un assistenzialismo di tipo politico tra i corridoi del Palazzo ed i salotti radical chic che ormai sono diventati veri e propri quartieri e canali televisivi!

Un esempio? Qualche settimana vi abbiamo segnalato qui su ilgiornaleOFF.it, Spaghetti Story, un film di Ciro De Caro girato in soli 11 giorni con un cast di attori sconosciuti . “Il film racconta di ragazzi che conducono vite dagli orizzonti circoscritti, che hanno animi non ancora corrotti, e, seppur costretti in problemi più grandi di loro, scelgono di correre in aiuto di chi si trova in difficoltà” racconta il giovane regista. Ebbene il film sta ottenendo ottimi risultati e partendo dal Cinema Aquila di Roma ha conquistato sempre più sale. Tra il Cinepanettone e la Commedia meta-politica con la puzzetta sotto il naso c’è tutto un mondo inesplorato di grande livello che in qualunque altra Nazione verrebbe valorizzato. E’ il messaggio che da due mesi lanciamo da queste pagine. Ho creato ilgiornaleOFF per questo: per dare voce a questi “indipendenti” e per cominciare una seria battaglia in favore dell’intrattenimento culturale italiano. Quando in Italia utilizzi una risorsa importante come l’Arte per fare una banale propaganda pseudo politica, infarcita di luoghi comuni, che poi si risolve in una ventennale ossessione verso la stessa persona, si perde qualsiasi credibilità artistica. Perché poi, questi “paladini della verità” nella maggior parte dei casi sono distribuiti da Medusa, pubblicati da Mondadori, nel cartellone del teatro Manzoni, a foglio paga Mediaset!!

Torniamo al vero Capitale Umano/artistico quello che cerchiamo di raccontarvi ogni giorno. Da questa settimana (martedì) il sito avrà un piccolo restyling con la nascita di nuove Rubriche e di nuove proposte editoriali. Oltre alle Videorecensioni di Luigi Mascheroni con quel suo particolare stile nel raccontarci i libri più OFF del mese e ad OFF à Porter la rubrica di Maria Elena Capitanio sulle firme emergenti della moda italiana, troverete la conferma di Senza Santi in Paradiso del tagliente Nino Spirlì che in SOS Beni Culturali (la domenica) andrà a scoprire le bellezze artistiche italiane abbandonate dall’incuria delle Istituzioni. Poi le novità assolute: Intonarumori di Bruno Giurato, sulle tendenze musicali dal rock al pop al jazz al folk, e Made in Italy che scoprirà gli artisti italiani che lasciando il nostro Paese hanno trovato successo all’estero, a cura di Francesca Barbi Marinetti. Suo nonno un tal Filippo Tommaso Marinetti fondò nel 1909 il Futurismo!! Dulcis in fundo, ogni giovedì un nuovo editoriale con le firme più interessanti del giornalismo, della cultura, dello spettacolo italiano che apriranno un dibattito per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema centrale e dimenticato come quello dell’Arte e della Cultura in Italia. Si comincia con l’intervento di Paolo Guzzanti. Arriveranno poi a febbraio altre sorprese.

Per chiudere volevo invitarvi ad ascoltare la mia audio-intervista ad un grande maestro come Pupi Avati, il suo inizio molto OFF tra surgelati Findus, clarinetti e misteriosi finanziamenti è una lezione per molti cineasti.

Avete provato a scommettere sull’omologazione culturale del Paese, avete perso.

Buona settimana con ilgiornaleOFF.it

14 Commenti

  1. non l’ho visto ne lo vedrò,come pure quello di Paolo Sorrentino. C’è entusiasmo per questo,ma dopo tanti soldi buttati nel wc per film sponsorizzati dai soviet della cultura,che ne esca uno…non è un gran successo,ma poi c’è quel Servillo che ormai si è esaltato e crede di essere un attore chissà che e invece sarebbe solo un comprimario in una commedia di Eduardo non di più.

  2. io sono totalmente d’accordo con il sig. Sylos Labini. il Fus elargisce sempre agli stessi soliti attori. brani o no, questo non conta. ciò che interessa davvero è che non se ne può più. l’arte non può essere in mano sempre agli stessi salotti, alle stesse cene, alle stesse terrazze romane. è un diritto di tutti, anche di chi non ha santi in paradiso come cita la rubrica del signor Spirlì (bellissima). e in quanto tale lo Stato deve garantirlo come dovere personale. un applauso al coraggio di Sylos Labini e della sua iniziativa editoriale

  3. Cotiche e Virzì. il film è divertente, un po’ stressante e a tratti patetico. e basta con la storia che sia girato in brianza, è insubria quella roba lì e non c’è politica in questo film, è una storia che potrebbe accadere in una qualunque città d’europa. semmai può dar fastidio quella piccola borghesia d’estrazione agricola che di tutto fa per avere un “upgrade” sociale e rimane sempre inadeguata come in tutta italia quelli che si levano il fango di dosso e sognano di diventare commendatori giocando un paio di partite al tennis club. certo che a due ragazzi in piazza della repubblica a varese non può certo venir in mente di parlare delle proprie gioie…oltre allo scenario così così piove, nevica o c’è nebbia.

  4. Non ho visto il film di Virzì né andrò a vederlo. Però da brianzolo di Monza posso dire che trasporre lo scritto di un autore statunitense, che parla di una realtà statunitense, per adattarlo alla gente della mia terra è una operazione a dir poco CIALTRONESCA. Questi trinariciuti stanno utilizzando ogni debolezza umana per accreditarla ai cattivi. Cioè a coloro che non belano in coro con il loro gregge. Una massa composta da ciarlatani arroganti che si credono depositari di verità assolute. DA ANNI CI MASSACRANO I PERPENDICOLI CON LE LORO ORRENDE MASTURBAZIONI IDEOLOGICHE. UN VOLGARE FILONE DEL CULTURAME ROSSO CHE SERVE LORO SOLO PER MUNGERE SOLDI DALLO STATO. La mafia rossa finanzia la propaganda ideologica dei trinariciuti come faceva ai tempi del fascismo il MINCULPOP.

  5. Mio padre e’ brianzolo non è arrivista nemmeno carrierista ha fatto l’operaio per 30 anni e non si ritrova di certo in questa sinistra rappresentata da gente come Virzi che sfrutta noi proletari per i propri interessi da cineasta radical chic .il popolo vero ha smesso di votarvi da anni e preferisce farsi due risate con checco zalone!!

  6. A prescindere da qualsiasi discorso politico, che qui lascia il tempo che trova… ho lavorato per anni in un’azienda dove i vertici e buona parte degli altri dipendenti erano brianzoli o comunque di quelle parti, e posso dire che, con le dovute eccezioni, per la maggior parte erano proprio come vengono dipinti in questo film: scorretti, carrieristi, arrivisti, alla perenne ricerca di qualcun altro a cui dare la colpa per i loro errori, persone convinte che l’unica cosa che conta nella vita sia fare soldi, e se per questo devi passare sopra a tutti, compresi gli amici, chi se ne frega. Sempre pronti a mettersi in ginocchio davanti a chi ha più potere di loro, salvo poi cercare di fregarlo alla prima occasione. Capisco che non è giusto generalizzare, ma se in un gruppo di 100 persone 80 sono così, forse qualcosa di vero c’è…

  7. Caro Edoardo , non ci crederà ma su alcune cose sono d’accordo con lei!!

  8. La solita recensione tirata,fatta ad hoc per alimentare la polemica.
    Quello che ha rappresentato Virzì è un punto di vista,che si può condividere o non condividere,però dire che è un prodotto commerciale e scontato e razzista,ce ne vuole!
    ricordiamoci che il film deriva da un romanzo ed è stata scelta la brianza come location,perchè si addiceva di più,una scelta squisitamente tecnica.
    La invito a guardare i film di Virzì,ci sono delle opere di assoluto valore;voglio ricordare solo un paio di titoli “Ovosodo” e “My name is Tanino” e si accorerà che non ha utilizzato il cast dei soliti noti e di attori famosi.
    Per il resto condivido la sua “battaglia” per dare spazio a soggetti sconosciuti ma con talento che richiedono più spazio.
    Cordiali Saluti

  9. Non lo invidio per niente anzi ho scritto che è un bel film,il problema è che usano fondi dello Stato per fare politica ( razzista in questo caso).Ha ragione che mi devo dare da fare ma non si preoccupi lo sto facendo, questo sito è un esempio, oppure lei apprezza solo gli artisti che fanno botteghino? Ci sono tanti artisti di livello in Italia che vivono nell’anonimato e non incassano un euro, li vogliamo eliminare tutti come quei “mostri” di imprenditori brianzoli dipinti da Virzì?? E mi dica è una colpa essere genero di ?? Ci segua di più i suoi pregiudizi , se è in buona fede, spariranno.

    • Politica ? Solo perchè la storia è ambientata in Brianza ? SL, ma lei non è di Pomezia ? Curioso che lei, nato a pochi chilometri da Roma, si senta ‘punto’ sul vivo per la Brianza ! Si tratta di un film, sentirsi offesi per questo fa tanto pensare ad una lunga, lunghissima coda di paglia. Saluti

  10. Virzì da 20 anni fa film di successo, sia come riscontro al botteghino che da un punto di vista critico, prova ne siano i molti premi prestigiosissimi vinti negli anni.
    Sylos Labini, non è che lei lo invidia un po’ ? Si dia da fare, visto che non basta essere “genero di …”. Saluti

  11. ma quale regista toscano.. è siculo di padre e di mentalità nonchè di sembianze.. del tipo solo io sono il migliore.. minchia!

  12. Il solito film-pacco prodotto con i soldi dei cittadini perchè dovesse finanziarsi col botteghino ………. campa cavallo.
    Ma i finanziamentio come si fa ad ottenerli? Io che sono nessuno saprei fare meglio e senza insultare nessuno. La zona d’italia che “virzì chi?” ha oltraggiato, è quella che produce la maggior parte di pil italiano. Ma questo non interessa a nessuno. Chi non sa cosa significa PRODURRE, LAVORARE, CREARE RICCHEZZA, POSTI DI LAVORO e PAGARE LE TASSE, dovrebbe avere almeno il buon senso di tacere.

  13. Se le cose stanno così, la colpa è proprio di Medusa Mondadori Manzoni Mediaset. Sono difatti loro a distribuire programmare mettere a foglio paga sempre le stesse cose. E lo fanno perchè sono interessati ai soldi che ne ricavano. Dalla fuffa non può che nascere altra fuffa.
    Ziobau.

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