Nerone, 2000 anni di pregiudizi…

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Tra i tanti obiettivi che il nostro magazine si è prefissato ce n’è uno al quale sono particolarmente legato e che vorrei raggiungere in pieno: l’abbattimento del pregiudizio, del luogo comune nel mondo artistico-culturale italiano.

Nel mio editoriale precedente sul Teatro Valle occupato ho già scritto di come le strumentalizzazioni politiche nel nostro Paese siano sempre dietro l’angolo, di come si sia sempre pronti a etichettare tutto in destra/sinistra, guelfi/ ghibellini, buoni/cattivi, in questo manicheismo di maniera che evidentemente fa parte del nostro DNA. Così, grazie al consiglio di un grande scrittore come Pietrangelo Buttafuoco, mi sono imbattuto in uno straordinario saggio uscito in ristampa quest’anno in libreria dal titolo Nerone, duemila anni di calunnie scritto da un’altra grande firma italiana, Massimo Fini.

Nessun personaggio storico ha mai goduto di così cattiva stampa come Nerone.

Da sempre viene ricordato come una specie di Anticristo che bruciò Roma. In realtà fu un grandissimo imperatore che fece della capitale dell’Impero, nei suoi 14 anni di regno, un centro economico culturale senza eguali. La sua personalità megalomane, narcisista e visionaria creò subito malumori nelle lobby economiche e intellettuali del tempo che lo osteggiarono con ogni mezzo fino a spingerlo al suicidio. Nerone fu l’unico imperatore chitarrista (la cetra equivaleva alla chitarra di oggi), cantautore, poeta, attore che fece delle arti sceniche nell’Impero un appuntamento culturale e di incontro tra il popolo e le aristocrazie. Tentò una rivoluzione culturale portando il teatro, la musica e la danza, considerate fino a quel momento una cosa per cortigiani buffoni e giullari, nel costume della nobiltà romana. Malgrado questo la storiografia ‘ufficiale’ ce lo restituisce, grazie a veri e propri dossier sulle sue sregolatezze sessuali e mentali, come il folle che bruciò Roma. Il libro di Massimo Fini, che vi consiglio vivamente di leggere, dimostra come anche quest’ultima tesi sia una bugia, un luogo comune, un pregiudizio.

OFF per noi vuol dire anche questo, capovolgere le posizioni più classiche, fare riemergere verità sotterranee e riportarle alla luce proprio come cerchiamo di fare con quei tanti artisti che vivono nell’underground italiano. A tal proposito troverete sul sito un’interessante audiointervista a Giordano Bruno Guerri, Presidente del Vittoriale degli Italiani, la casa-museo di Gabriele d’Annunzio – “quello che si tolse una costola…”  tanto per citare un altro luogo comune – che ci parla della vita privata del Vate. Quel d’Annunzio che fece della propria vita un’opera d’arte, combattendo pregiudizi e malelingue, e che proprio come Nerone, anche se in forma più lieve, subì una sorta di damnatio memoriae. Una straordinaria biografia che quest’anno, nel 150° anniversario della sua nascita, ho provato a restituire sul palcoscenico ispirandomi a L’Amante guerriero dello stesso Guerri, e che mi spinge ad affrontare per la prossima stagione teatrale un’altra sfida altrettanto ardita: quella di portare in scena Nerone.

L’imperatore romano governò per il Popolo e non in nome del Popolo e tutte le sue riforme, politiche ed economiche, non piacquero affatto alle oligarchie che controllavano il potere. Più OFF di così si muore! Infatti.

E allora, oggi, dalle pagine di questo magazine voglio condividere con voi questa nuova avventura teatrale che mi vedrà in compagnia di due firme molto OFF come Pietrangelo Buttafuoco e Massimo Fini. Due intellettuali che, come Guerri, hanno sempre preso posizioni coraggiose fuori dal coro e che spero di poter ospitare anche qui su ilgiornaleOFF.it, per arricchire un dibattito sempre più urgente sull’intrattenimento culturale in Italia.

Ce lo chiedono in molti con sempre più slancio e affetto e noi non vogliamo deluderli.

2 Commenti

  1. Appunto, a proposito di pregiudizi. Come quello del massacro di cristiani al Colosseo. Nerone non ha massacrato proprio nessuno, ha ttrovato qualche poveraccio cristiano per calmare la folla che voleva il colpevole e basta. Nessuno ha massacrato migliaia di cristiani fino a Decio.

  2. Nerone ha fatto comunque morire migliaia di cristiani. Ma oggi è politicamente corretto non considerare la strage dei cristiani (antica o contemporanea) umanamente rilevante, anzi! Ecco perchè va riabilitato a tutti i costi. Se avesse massacrato altri popoli, guai a cercare di riabilitarlo, si verrebbe accusati di revisionismo storico!!!

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