La Galleria Vik Milano ha aperto le sue porte il 14 maggio a un evento che ha saputo intrecciare arte, letteratura e riflessione culturale in un’atmosfera sospesa tra sogno e realtà. Si è inaugurata infatti “Le Muse Surreali | Women Beyond Reality”, collettiva curata da Alessandra Redaelli, che riunisce sei artiste contemporanee accomunate da una visione onirica, simbolica e profondamente surreale.
La mostra nasce da un’idea legata all’ultimo libro della stessa Redaelli, “La Musa Surreale” (VandA Edizioni), da cui trae ispirazione anche il titolo. Se il volume riflette sul ruolo della donna nel movimento surrealista del Novecento a partire dalla figura di Gala Dalì, la collettiva porta questa riflessione nel presente, proponendo un dialogo tra le protagoniste storiche e le artiste di oggi, impegnate a esplorare i territori del sogno, dell’inconscio e del simbolico.
Nel testo critico che accompagna la mostra, Redaelli sottolinea come, nonostante André Breton considerasse le donne poco più che muse o gradevoli accessori, proprio il surrealismo abbia accolto alcune delle figure femminili più geniali e visionarie del secolo scorso. Da Meret Oppenheim a Leonora Carrington, da Dorothea Tanning a Remedios Varo, artiste capaci di farsi muse di sé stesse e di indagare il femminile nel suo rapporto con il magico e con le forze del cosmo. “Ed è proprio questo spirito”, spiega la curatrice, “che anima le sei surrealiste del terzo millennio riunite in questa collettiva”.
Le opere in mostra tracciano un itinerario visivo e concettuale fatto di simboli antichi e visioni contemporanee, abitate da presenze femminili enigmatiche e potenti. Ilaria Del Monte crea ambienti magici dove la donna diventa figura rituale in dialogo con una natura viva e arcana. Rachele Frison trasporta in paesaggi lunari e boschi incantati, dove l’abbraccio tra donna e animale racconta di un legame originario con la terra. Marta Sesana popola le sue tele di corpi plastici e sensuali, sospesi tra gioco e tensione erotica, mentre Silvia Mei rievoca un femminile ancestrale, fatto di maschere, sabba e rituali misteriosi.
Lucia Lo Russo propone una pittura intima e simbolica, fatta di armonie geometriche e preziosi fondi dorati, evocando atmosfere spirituali e delicate suggestioni decorative. A chiudere il percorso, le fotografie di Debora Garritani, che affidano a interni oscuri e presenze animali il compito di raccontare un immaginario sospeso tra bellezza e inquietudine.
Durante il vernissage, Alessandra Redaelli ha conversato con la giornalista Paola Martino proprio sul tema del suo libro, raccontando aneddoti e riflessioni sulla figura di Gala Dalì, la donna che fu molto più di una musa per Salvador Dalì. Ne è emerso il ritratto di una personalità indipendente, audace e anticonformista, capace di attraversare amori, salotti letterari e scelte di vita radicali, fino a ritirarsi nel castello che Dalì le donò. Un racconto che ha aggiunto ulteriori suggestioni al percorso espositivo, intrecciando storie di ieri e di oggi, accomunate da una stessa forza visionaria.
“Le Muse Surreali” resterà visitabile negli spazi della Galleria Vik Milano fino al 22 giugno, restituendo al pubblico un universo artistico dove il femminile diventa narrazione poetica e simbolica del reale oltre il reale.