“Inimitabili”: Oriana Fallaci icona del giornalismo col coraggio della passione

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GianAngelo Pistoia, CC BY 3.0 creativecommons.org via Wikimedia Commons

La terza puntata di “Inimitabili”, su Rai3, celebra Oriana Fallaci, figura controversa e imprescindibile del giornalismo italiano e internazionale. Nata a Firenze nel 1929, la Fallaci si è distinta fin da giovane per il suo carattere ribelle e il suo impegno antifascista. A soli 14 anni, ha partecipato alla Resistenza come staffetta partigiana, un’esperienza che ha segnato profondamente la sua vita e il suo stile giornalistico, diretto, schietto e privo di compromessi.

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Dalla Resistenza alle interviste ai potenti

Dopo la guerra, Oriana Fallaci ha intrapreso una brillante carriera giornalistica, collaborando con importanti testate italiane e internazionali. Le sue interviste ai leader mondiali, da Henry Kissinger a Muammar Gheddafi, da Ayatollah Khomeini a Indira Gandhi, sono diventate leggendarie, così come i suoi reportage di guerra dal Vietnam, dal Medio Oriente e dall’America Latina. La sua esperienza a Città del Messico nel 1968, dove è rimasta ferita durante il massacro di Tlatelolco, ha ulteriormente rafforzato la sua determinazione e il suo impegno civile.

Un uomo e la rabbia contro il fondamentalismo

La vita privata della Fallaci è stata segnata da profonde sofferenze: la perdita di due figli non nati e una relazione tormentata con Alekos Panagulis, oppositore del regime dei colonnelli greci, hanno influenzato la sua scrittura e il suo pensiero. La morte sospetta di Panagulis l’ha spinta a scrivere “Un uomo”, un’opera autobiografica che ha commosso milioni di lettori.

Negli anni successivi all’11 settembre 2001, Oriana Fallaci ha pubblicato “La rabbia e l’orgoglio”, un’opera che ha scatenato aspre polemiche per il suo attacco al fondamentalismo islamico e alla presunta debolezza dell’Occidente. Accusata di razzismo e di altre accuse, la Fallaci ha risposto con fermezza, difendendo il suo diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni.

Un’eredità di coraggio e libertà

Colpita da un tumore, Oriana Fallaci si è spenta nel 2006 a Firenze. La sua eredità, però, rimane intatta: quella di una giornalista coraggiosa, una donna che ha saputo usare la sua penna per combattere le ingiustizie e difendere i valori in cui credeva. Una figura controversa, sì, ma soprattutto un’icona del giornalismo e del pensiero libero, capace di ispirare generazioni di giornalisti e intellettuali.

Un’eredità controversa ma innegabile

La figura di Oriana Fallaci è ancora oggi oggetto di dibattito e interpretazioni contrastanti. Vittorio Feltri, amico personale della scrittrice, Cristina De Stefano, autrice della biografia “Oriana. Una donna”, e Antonio Monda, che ha frequentato la Fallaci a New York, offrono nel documentario “Inimitabili” punti di vista preziosi e diversificati sulla sua complessa personalità e sulla sua eredità letteraria e giornalistica.

L’eredità di una penna indomita

Oriana Fallaci resta un esempio di giornalismo coraggioso e indipendente. La sua capacità di porre domande scomode, di sfidare il potere e di esprimere le proprie opinioni con forza e determinazione è un insegnamento prezioso per tutti coloro che si dedicano al giornalismo e alla scrittura. La sua voce, anche se controversa, continua a risuonare forte e chiara, ricordandoci l’importanza della libertà di espressione e del coraggio di dire la verità, anche quando è scomoda.

Il racconto si avvale delle testimonianze del direttore editoriale de Il Giornale Vittorio Feltri, che è stato amico personale di Oriana, della biografa e scrittrice Cristina De Stefano (dalla cui biografia “Oriana. Una donna” è stata tratta la fiction Rai “Miss Fallaci”), e dallo scrittore e giornalista Antonio Monda, che ha frequentato la scrittrice a New York, dove insegna.

“Inimitabili” è un programma di Edoardo Sylos Labini e Angelo Crespi, con la consulenza di Clemente Volpini, scritto con Roberto Fagiolo e Massimiliano Griner, per la regia di Claudio Del Signore. Musiche originali del Maestro Sergio Colicchio. Consulenza scientifica, Francesco Perfetti.