Parma 360, “MEMORIE” con Giacomelli

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Parma, città di cultura e raffinata sensibilità artistica, torna a essere laboratorio creativo e palcoscenico d’arte con la nona edizione del PARMA 360 Festival della creatività contemporanea, in programma fino al 25 maggio 2025. Quest’anno il tema portante è “MEMORIE”, un filo rosso che attraversa tutte le mostre e le installazioni disseminate per la città, in dialogo con i luoghi simbolo del suo patrimonio architettonico. Una riflessione collettiva sulla memoria – personale, storica, culturale .

Curato da Chiara Canali e Camilla Mineo, il festival si conferma un’esperienza capace di unire linguaggi e discipline, dalla fotografia all’illustrazione, dall’arte visiva a quella olfattiva. Tra le molteplici proposte, “Questo ricordo lo vorrei raccontare”, una mostra dedicata all’ultima serie fotografica realizzata da Mario Giacomelli nel 2000, poco prima della sua morte.

Allestita nella suggestiva Galleria San Ludovico, l’esposizione – prodotta in collaborazione con l’Archivio Mario Giacomelli – rappresenta uno dei momenti più poetici e potenti dell’intero Festival. È un viaggio nella memoria, un testamento visivo in cui Giacomelli, con la consueta forza lirica, condensa tutta la sua visione della fotografia come strumento di esplorazione dell’interiorità.

Composta da circa 70 opere vintage e oltre 200 provini di stampa, la serie non è un semplice racconto fotografico, ma una sorta di rito personale, un dialogo sospeso tra il sé e il mondo, tra passato e presente. Non si tratta di attimi rubati alla realtà, ma di una narrazione continua, quasi performativa, che evoca memorie, emozioni, malinconie, visioni. Il bianco e nero graffiato, lo sfocato, i contrasti netti restituiscono un sentimento profondo del tempo che passa, della vita che lascia tracce.

Il valore della mostra è amplificato dal contesto in cui si inserisce: le celebrazioni per il centenario della nascita dell’artista (1925-2025), che culmineranno con due grandi retrospettive a Roma (Palazzo Esposizioni) e Milano (Palazzo Reale). La tappa parmense si presenta così come un momento, una finestra su quella che è forse la serie più personale dell’autore marchigiano, un’opera che diventa metafora della fragilità e della forza della memoria.

Come ci spiega Katiuscia Biondi Giacomelli, nipote dell’artista e curatrice dell’Archivio Mario Giacomelli, «Questa serie è come un diario visivo, un modo per mio nonno di lasciare un’eredità emotiva più che fotografica. Non scattava per documentare, ma per evocare, per toccare qualcosa che è dentro ognuno di noi». E ancora: «Rivedere oggi queste immagini, all’interno di un contesto come quello del PARMA 360, dedicato proprio alla memoria, significa renderle vive, presenti. È come se parlasse ancora, attraverso le sue fotografie».

Il Festival propone, come anticipato, un ampio cartellone di eventi ed esposizioni di altissimo livello: la collettiva “Se questo è un uomo” al Palazzo del Governatore, ispirata al romanzo di Primo Levi. Tra i lavori di denuncia e di monito – anticipati nel 1937 dalle acqueforti Sueño y Mentira de Franco di Pablo Picasso – compare la raccolta di disegni di Renato Guttuso “Gott mit Uns – Dio è con noi”, un ciclo che racconta le atrocità e l’orrore della Guerra.

Al tempo stesso, la mostra indaga il volto e la figura umana nel Novecento, sempre più spesso espressione del male e della sofferenza, riflesso di un’umanità dolente. I volti e i corpi, privi di tratti fisionomici definiti, sono sfigurati da smorfie o urla e recano impresso il marchio di un dolore acuto e l’assenza di speranza dell’uomo contemporaneo. Ne sono un esempio le opere di Francis Bacon, le cui figure mostruose e deformate ispireranno tutta la successiva generazione di autori contemporanei della corrente della cosiddetta Nuova Figurazione Italiana: Agostino Arrivabene, Roberto Coda Zabetta, Marco Fantini, Giovanni Iudice, Francesco Lauretta, Paolo Maggis, Andrea Martinelli, Sergio Padovani, Lorenzo Puglisi, Desiderio Sanzi per arrivare alle opere che indagano il rapporto tra arte, tecnologia e Intelligenza Artificiale di Giuseppe Lo Schiavo, Davide Maria Coltro e Mario Klingemann.

I “Pianeti Olfattivi” di Francesca Casale Sensu al Torrione Visconteo, dove profumi e fragranze guidano un percorso mnemonico inedito, lontano dai tradizionali codici visivi. Non mancano poi i contributi illustrati di artisti come Manuele Fior, Andrea Serio, Elisa Talentino e Francesco Chiacchio, le poetiche immagini di Martina Lucidi, o ancora la fotografia di Marco Circhirillo.

Il Circuito OFF, che coinvolge oltre cinquanta spazi in città, porta l’arte contemporanea dentro botteghe, librerie, studi e locali, rendendo ogni angolo di Parma parte integrante di un’esperienza diffusa. Il Festival diventa così una vera e propria mappa in cui arte e territorio si fondono.