Lo spettatore rischia di rimanere piacevolmente sopraffatto dalla quantità e qualità delle opere esposte a Bergamo Arte Fiera 2025 (BAF). Camminare per la griglia ortogonale degli stand equivale a fare un viaggio totalizzante nell’arte moderna e contemporanea.
Davanti ai nostri occhi compaiono, fra le tante, opere di Mario Schifano, Alighiero Boetti, Piero Gilardi, Roberto Crippa, Piero Dorazio, Mimmo Rotella, Valerio Adami, Salvo, Sandro Chia…e questo è solo una minima parte. Nel giro di pochissimi metri, si passava da opere di artisti affermati a nomi nuovi ed emergenti. Dall’astratto al figurativo, passando per la Pop Art e per il foto realismo.
Quello che segue è un percorso personale dove l’osservatore rimane colpito da opere che per ragioni personali e misteriose fanno scattare emozioni, ricordi e in generale riflessioni.
Per esempio, la mia attenzione è stata catturata da alcune opere di Matteo Massagrande. Si tratta di una serie di quadri che mostrano porte e finestre aperte dalle quali scorgiamo frammenti del mondo esterno: il cielo, la natura, a volte il mare, un pezzo di paesaggio.
Queste vedute però generano una sensazione di inquietudine per ragioni che non sono subito evidenti.
La prospettiva / il punto di vista non sembra essere costante. Questo crea in noi una sorta di ‘vertigine’: alcune linee prospettiche non sono dove istintivamente ci aspetteremo che fossero.
In aggiunta, assistiamo ad una tensione tra lo spazio esterno che scorgiamo fuori da queste porte / finestre e lo spazio interno. Infatti il punto di vista risulta essere ‘dentro’ un ambiente (presumibilmente una casa oppure una stanza).
Noi osservatori rimaniamo quindi sospesi tra questi due ambienti: interno/esterno. In una sorta di precario equilibrio che rimanda poi ad un’incertezza esistenziale nella quale possiamo riconoscerci.
Passando invece ad un altro stile, è sempre interessante vedere le opere di Omar Hassan dove confluiscono suggestioni di street art, graffitismo e action painting.
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I suoi lavori che appartengono alla serie Breaking Through infatti nascono dall’artista che, intingendo i guantoni da boxe nel colore, procede poi ad applicarlo sulla tela con una serie di colpi assestati magistralmente. A testimoniare anche come il processo sia affascinante, l’opera d’arte viene corredata da un video dove l’artista si filma nel momento della creazione del quadro.
Sempre nella stessa location della Fiera di Bergamo, prosegue fino al 19 Gennaio Italian Fine Art (IFA) dedicata all’arte antica e l’alto antiquariato. Tra le iniziative principali di questa rassegna parallela, segnaliamo due mostre.
Una dedicata a Giovanni Carnovali detto il Piccio dove possiamo ammirare 22 opere dell’artista lombardo, mettendo in risalto il suo interesse per il ritratto e la fisiognomica di questo artista dell’ottocento.
La seconda mostra presenta invece opere di Francesco Coghetti, anche lui attivo nel secolo XIX e che fu una figura molto rilevante nella pittura della Roma Pontificia.