Beatrice Gigli ci conduce, con le sue Beatitudini, in un viaggio alla scoperta di storie e luoghi nascosti, tanto misteriosi quanto affascinanti. Ogni racconto รจ un viaggio verso lโinaspettato, dove la bellezza segreta di realtร spesso dimenticate si svela a chi le sa cercare. Vere beatitudini per chi le esplora, questi frammenti di storia e cultura aprono una finestra su mondi ricchi di meraviglia e significato.
Benevento, terra di santi e streghe. Qui, il sacro e il profano si intrecciano, dando vita a un patrimonio culturale unico, intriso di misteri, riti ancestrali e leggende del folklore italiano.
Durante una delle mie visite, ho percepito l’atmosfera che avvolge la cittร , e ho approfondito le storie del leggendario noce, lโalbero sotto il quale, si narra, le streghe si radunassero da ogni parte del mondo attraverso dei veri e propri viaggi fisici, per celebrare il sabba. Al calare della notte, le streghe raggiungevano il noce grazie a un unguento magico, recitando la formula: “Unguento, unguento, mandame alla noce de Benevento, supra acqua et supra vento, et supra ad omne maltempo.” Cosรฌ, si libravano verso il grande albero, pronte a partecipare al sabba, evocando poteri occulti e sfidando apertamente l’autoritร ecclesiastica.
Danzavano freneticamente alla luce della luna, dando vita a riti arcani che mescolavano il sacro e il profano. Si dice che il sabba si svolgesse durante la notte di San Giovanni, la piรน magica dell’anno, quando i confini tra il mondo materiale e quello spirituale si dissolvevano, permettendo alle forze occulte di manifestarsi.
I riti sotto il noce di Benevento, legati al mito delle streghe e del sabba, risalgono storicamente al Medioevo. Si crede che le prime narrazioni su questi riti pagani abbiano iniziato a diffondersi a partire dal VII secolo, quando Benevento divenne capitale del Ducato longobardo.
Secondo la tradizione, fu San Barbato, vescovo di Benevento, ad abbattere il noce nel 663 d.C. per eliminare il culto pagano associato ai Longobardi. In particolare i culti pagani preesistenti, come quello del dio pagano Wotan (Odino), furono associati alla leggenda del noce.
Pur essendo il noce abbattuto, il legame con le streghe di Benevento รจ cosรฌ radicato che persino l’alchimista Cornelio Agrippa ne scrisse.
Nei secoli successivi, specialmente tra il XIII e il XVI secolo, la leggenda del noce riacquistรฒ vigore attraverso il folklore popolare e i racconti dei processi di stregoneria. Anche se lโalbero fisico non esisteva piรน, si credeva che le streghe continuassero a riunirsi in quel luogo per il sabba. Questa rinascita della leggenda potrebbe essere attribuita a una fusione tra tradizioni pagane e nuove credenze popolari diffuse nel periodo medievale e rinascimentale.
Oggi, la memoria di quel noce rivive nelle celebrazioni della notte di San Giovanni, quando l’aria sembra ancora carica di magia.
In questa notte speciale, la preparazione del liquore nocino era un rito fondamentale. Le noci, 24, raccolte da una giovane vergine durante il solstizio d’estate, venivano utilizzate per creare un liquore dai poteri protettivi e curativi. Ogni noce, avvolta dal suo mallo verde, rappresentava il cuore di un rituale che univa il sacro al profano, intrecciando l’antica saggezza delle erbe alla magia della notte.
La storia del noce ha influenzato non solo le leggende locali, ma anche la cultura materiale di Benevento. Il celebre liquore Strega, nato qui nel XIX secolo, prende il nome proprio dalle storie di streghe e sabba. Sullโetichetta รจ raffigurato il sabba attorno all’albero sacro, evocando quel mistero che ancora riempie il territorio. Con la sua formula segreta composta da oltre 70 erbe, lo Strega รจ divenuto un simbolo della cittร , un elisir che riflette lโantico legame tra lโuomo e la natura.
Ma ora veniamo ai Santi.
Non lontano da Benevento, Pietrelcina offre una spiritualitร diversa, piรน battagliera. Qui, Padre Pio, il santo stigmatizzato, nacque e combattรฉ numerose battaglie contro il demonio . Questi scontri mistici evocano un’altra dimensione della lotta tra il bene e il male .
Benevento รจ stata anche sede del vescovato di San Gennaro, una figura profondamente intrecciata con la storia spirituale della cittร . Nato a Benevento, la sua presenza risuona ancora, simbolo di fede ma anche di grande tolleranza nei confronti dei pagani. Si racconta che la sua fede fungesse da argine gentile contro le influenze arcane della cittร .
Pensare a San Gennaro e al miracolo del suo sangue che si liquefร a Napoli e a Padre Pio, porta a riflettere su come, anche in una terra pervasa da superstizioni e piena di streghe, la fede sia stata una forza vitale. In un certo senso, questi Santi, incarnano lo spirito di questo territorio, dove il sacro e il profano convivono, dove la magia delle streghe e delle forze naturali si intreccia con la fede incrollabile dei santi.