Ma alla fine cosa sarà la Grande Brera? Chi ha letto la nostra intervista al direttore Angelo Crespi si sarà chiesto che forma prenderà concretamente questo progetto e se lo sarà anche immaginato.
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Ecco, da oggi abbiamo un simbolo, meglio un colore. Un colore che comprende tante idee. Ma sarà anche un logo, cioè l’espressione dell’identità visiva della Grande Brera. Sarà un ottagono, color ottanio, lo ha realizzato il Gruppo Qubit con Carmi e Ubertis e concettualmente contiene tutto quello che la Grande Brera sarà: totalità, dispiegamento, unione. E’ di colore blu-verde come la coda del pavone iridescente (da qui l’idea di sintesi) e accoglierà i visitatori all’ingresso del cortile d’onore della Pinacoteca e in altri spazi del progetto complessivo, cioè: Pinacoteca, Biblioteca, Palazzo Citterio (che inaugurerà il 7 dicembre insieme alla Prima della Scala), Osservatorio Astronomico, Orto Botanico, Istituto di Scienze e Lettere, Archivio Ricordi, Società Storica Lombarda, che condividono l’edificio totale di Brera. Quindi Grande Brera non tanto come come somma di spazi quanto piuttosto come unione, sintesi, dispiegamento, totalità. Questo sarà visivamente espresso dal logo e marchio depositato: come leggiamo nel lancio d’agenzia del Ministero della Cultura, “Il cuore della nuova identità visiva è un ottagono, una figura geometrica ricorrente nel complesso di Brera che rappresenta un’istituzione che si ingrandisce e abbraccia nuove prospettive e orizzonti: un luogo vivo di riflessione, incontro e crescita, in cui arte, scienza e cultura si intrecciano”.