Dal 21 luglio arrivano nella cittadina del vercellese ospiti di Sylos Labini: da Lavia a Luca Ward, da Sallusti, Arianna e Osho
Dici Piemonte e dici industria, cultura, impresa, storia, turismo. Ma se, come dicevano i sapienti dell’antichità, il macrocosmo è il microcosmo, allora il penultimo settimana di luglio non potrete mancare nella splendida città identitaria di Trino nel vercellese, dove venerdì 21 luglio a Palazzo Paleologo prenderà il via l’VIII Festival delle Città Identitarie, tre giorni di teatro, musica, storia, letteratura e arte insieme ai principali rappresentanti dello spettacolo e della cultura italiani: ii primo giorno della kermesse vedrà la presenza del Presidente e Direttore della Fondazione Cavour Marco Fasano. E, sempre nella prima serata, il…”Cicerone” d’eccellenza che accompagnerà l’ideatore e direttore artistico del Festival Edoardo Sylos Labini sarà il bravo sindaco di Trino, Daniele Pane.
Come ha detto Edoardo Sylos Labini alla conferenza stampa di martedì scorso alla presenza dell’assessore regionale alle Politiche sociali Maurizio Marrone, del sindaco di Trino Daniele Pane e dell’assessore regionale alla Cultura Vittoria Poggio, “la Regione Piemonte è stata tra le istituzioni nazionali negli anni più vicina a questo progetto culturale, non dimentichiamoci che due anni fa in pieno covid abbiamo fatto con grande successo il Festival di CulturaIdentità a Casale Monferrato. Quest’anno il Festival arriva in un piccolo Comune del vercellese, Trino, denso di simboli identitari: Trino è la città del riso ma è anche la città dove si gira un film importantissimo delle neorealismo, Riso amaro, con Silvano Mangano, che infatti onoreremo in una delle tre serate. Ma Trino è anche la città di Cavour e quindi la città dell’Unità d’Italia e della nascita della nostra Nazione, la città dove nasce la prima tipografia dove viene stampata per la prima volta la Commedia dantesca con la dicitura Divina. Trino è la città che dà i natali a Roberto Bolle e del Bosco della Rimembranza. Trino è insomma una città piena di simboli ed è quello che racconteremo in queste tre giornate con tanti ospiti, da Alessandro Sallusti a Federico Palmaroli, dal maestro Valeriano Chiaravalle che ha diretto per tanti anni il Festival di Sanremo alla voce straordinaria di Arianna, e a Gabriele Lavia, uno dei grandi maestri della scena italiana e molto legato anche al territorio di Trino. E nella cittadina di Roberto Bolle omaggeremo la danza ma anche il cinema con ricordando Silvana Mangano con Luca Ward, una delle voci più amate e conosciute del doppiaggio italiano. Avremo la patron di Miss Italia Patrizia Mirigliani come ospite d’onore con Lavinia Abate che ha vinto nel 2022 il concorso che lanciò proprio Silvana Mangano nel mondo del Cinema e dello Spettacolo“.
Denso di appuntamenti il Festival: si inizierà a Palazzo Paleologo con La Trino dei tipografi e di Cavour, uno spettacolo per raccontare le radici di una città in una serata dove il teatro incontra la poesia, la musica e l’attualità che dal piccolo centro del Vercellese si proiettano sulla realtà nazionale ed internazionale.
Edoardo Sylos Labini insieme alla cantante Arianna e alla sua band dal vivo coinvolgeranno il Direttore di Libero Alessandro Sallusti, ospite d’eccezione, che proprio nel paese natale di uno dei più importanti tipografi della storia – Gioito Gabriele de’Ferrari, noto per aver dato alle stampe la prima copia della Divina Commedia – racconterà agli spettatori la storia della stampa nel nostro Paese.
Arianna poi recupererà dagli ultimi componenti sopravvissuti di un coro locale i canti delle mondine – tipici del lavoro nelle risaie – riproponendoli in chiave moderna conservando però, con rigore il dialetto e la lingua del luogo.
Dalle atmosfere che Giuseppe De Santis ha ben evocato con il suo capolavoro neorealista Riso Amaro, si passerà al racconto di un’altra pagina della storia di Trino, quella di cui è protagonista Camillo Benso conte di Cavour, che nel borgo di Leri possedeva una tenuta considerata il suo buen retiro. Spetterà all’attore Sebastiano Tringali evocare lo spirito del grande statista attraverso la recitazione di brani tratti da suoi importanti discorsi. Lo spettacolo offrirà al pubblico momenti impegnati alternate ad alleggerimenti affidati, oltre che alla musica della band, anche all’ironia delle “più belle frasi di Osho”, offerte “in tempo reale” dal famoso autore satirico Federico Palmaroli, in scena dall’inizio alla fine dello spettacolo. La serata si chiuderà con un omaggio ad un altro personaggio nato e cresciuto a Trino: Roberto Bolle. Sylos Labini consegnerà a sua madre un Premio speciale.
Sabato 22 luglio alle 19 la kermesse si sposterà a Borgo Ramezzana per l’incontro Dante Alighieri ovvero Durante di Alighiero degli Alighieri di Indro Montanelli. Modera Angelo Crespi giornalista, critico d’arte, saggista e drammaturgo italiano.
Alle 21.30 si torna a Palazzo Paleologo con Gabriele Lavia, per un omaggio a Dante Alighieri: nella città dei tipografi, dove la Commedia è stata data alla stampa per la prima volta con l’eterno attributo di Divina, uno dei più grandi interpreti della scena italiana degli ultimi 50 anni, il maestro Gabriele Lavia, condurrà il pubblico all’intero dell’opera del Sommo Poeta interpretando alcuni dei suoi più importanti canti. Una lettura teatrale che diventa un viaggio tra i versi e le tre cantiche di un libro unico. Un viaggio alla ricerca delle stelle perdute, cercate e ritrovate con l’amore sulla rotta del poeta pellegrino. Un omaggio all’Opera e al pensiero del poeta che ha “inventato” la nostra lingua.
Domenica 23 luglio dalle 18 a Chiostro Palazzo Comunale si terrà l’incontro CantierItalia nel vercellese: nella città che ha dato i natali a Roberto Bolle, un omaggio alla danza e al movimento.
Barbara Altissimo, coreografa, performer e regista, protagonista del teatro-danza contemporaneo in Italia condurrà un’esperienza teatrale aperta alla cittadinanza: un cantiere itinerante. Un laboratorio di tre giorni che diventerà spettacolo con protagonisti i cittadini del piccolo borgo piemontese insieme agli attori Gualtiero Scola e Pier Luigi Massoglia per riscoprire l’identità e la memoria di questo piccolo comune piemontese.
Domenica 23 luglio alle ore 21.30 a Palazzo Paleologo il Festival chiuderà con Cinema, Riso e Identità: nella terza serata, Edoardo Sylos Labini accompagnato dalla chitarra di Daniele Stefani, sarà in scena insieme all’attore e doppiatore Luca Ward, per raccontare uno dei film capisaldi del neorealismo italiano: Riso Amaro, interpretato dai miti Vittorio Gassman e Silvana Mangano e girato proprio nelle campagne del Vercellese. Il riso che è simbolo identitario della cittadina, diviene un racconto teatrale, tra immagini di una pellicola famosa in tutto il mondo e i suoni che raccontano il territorio. Infatti l’idea del film venne al regista proprio dopo aver sentito i canti di un gruppo di mondine che tornavano dalle risaie. La serata, attraverso le scene più famose del film di Giuseppe De Santis che ricevette una candidatura ai Premi Oscar del 1959, farà scoprire agli spettatori un pezzo importante della storia d’Italia e del tessuto sociale di una comunità che oggi ha bisogno di rinascere. Ospite d’onore la patrona di Miss Italia, Patrizia Mirigliani con Lavinia Abate che ha vinto nel 2022 il concorso che lanciò proprio la Mangano nel mondo del Cinema e dello Spettacolo.