“Corde” il viaggio di Stefani per celebrare la grande musica italiana

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Corde, l’ultimo album firmato da Daniele Stefani è uscito in digital store il 27 maggio scorso, arriva a distanza di 3 anni dal suo ultimo album “La Fiducia”. Prodotto da Daniele Stefani e Simone Oriana e mixato da Taketo Gohara, Sound Engineer, masterizzato da Giovanni Nebbia @ Ithil World mastering & recording studio.

“Ho sentito l’esigenza, dopo tanti anni di italianità, di racchiudere in un progetto questo percorso di vita e di musica – racconta Daniele – E così è nata l’idea di realizzarlo solo con strumenti a corde, da qui il nome del progetto. E anche lo spettacolo che porterò in giro si chiamerà Corde d’Italia”. Un progetto nato, dunque, grazie all’esperienza di Lezioni Italiane- Note d’Italia, un itinerario musicale che ha ripercorso il Bel Paese celebrando l’eccellenza della nostra canzone.

Vacanze Romane, Luci a San Siro, Svalutation, Felicità, Je so pazzo. Brani indimenticabili, un racconto in musica per tornare all’origine, talmente spontaneo come se fosse sedimentato in attesa solo di essere condiviso in note e parole.

Da qui è nato il viaggio musicale del nuovo album di Stefani, con un solo comun denominatore: lo strumento a corde. Dalle chitarre agli archi, dal pianoforte all’arpa, dal basso alle corde vocali, la voce stessa diventa ritmica attraverso l’uso della tecnica del beatbox e della partecipazione speciale di due attori in uno dei brani dell’album. Un disco al di là tempo e dalle mode, che cerca e ritrova la sua essenza: la musica comunione di intenti e di anime. 

Un dialogo profondo tra passato e presente; con “Corde” Stefani costruisce ponti ideali tra musica colta e pop. Canzoni che si fanno ascoltare con il piacere della scoperta. Un diario di ricordi da sfogliare godendo dei pensieri, delle intuizioni e dei suoi flussi emotivi.

Stefani è affiancato da talentuosi musicisti che vantano collaborazioni con nomi del calibro di Roberto Vecchioni, Eros Ramazzotti, Fiorella Mannoia, Zucchero, Giovanni Nuti e Alda Merini, Gianna Nannini, Eugenio Bennato, Vinicio Capossela e con le principali realtà sinfoniche e da camera. “Ho coinvolto musicisti e soprattutto miei amici che conosco dall’epoca del Conservatorio. Mi piaceva l’idea di condividere con loro brani così importanti per la mia formazione – e conclude – volevo mettere al centro il musicista. Desideravo restituire, in questo album, il giusto ruolo che merita. Partendo da loro, ho realizzato brani che amo definire quadri emozionali”.