I cartoni e gli arazzi con le storie di Don Chisciotte a Palazzo Reale di Napoli

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 “Don Chisciotte tra Napoli, Caserta e il Quirinale: i cartoni e gli arazzi”. Si intitola così la mostra che ricostruisce la storia della serie di arazzi con Storie di Don Chisciotte eseguiti dalla manifattura napoletana tra il 1757 e il 1779, in programma dal 19 maggio al 6 settembre presso Palazzo Reale di Napoli. Curata da Mario Epifani, direttore di Palazzo Reale, e da Encarnación Sánchez García, professoressa di Storia della letteratura spagnola all’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”, l’esposizione seguirà il racconto di Miguel de Cervantes attraverso la serie completa dei cartoni, messi a confronto con alcuni degli arazzi oggi conservati al Quirinale, e con le più preziose edizioni illustrate presenti nella Biblioteca nazionale di Napoli e lo spartito dell’opera di Paisiello proveniente dal Conservatorio San Pietro a Majella.
 
Nello spazio della Galleria del Genovese e nella sala XXIV dell’appartamento storico 38 in esposizione cartoni accanto a sette arazzi (cinque con episodi del romanzo e due decorativi), appartenenti alla serie eseguita dalla manifattura napoletana in due riprese tra il 1757 e il 1779 per arredare la Reggia di Caserta e trasferita dopo il 1870 al Palazzo del Quirinale a Roma. Uno degli arazzi, che arriva da Capodimonte, invece, è la testimonianza della manifattura francese.
 
“È la seconda esposizione del mio mandato -afferma il direttore Epifani- che segue il fil rouge della letteratura europea, dopo quella che si è appena conclusa sulla Divina Commedia di Dante, in occasione dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta. Il legame storico di Napoli e soprattutto di Palazzo Reale con la Spagna è esaltato in questa mostra che rende omaggio ad uno dei massimi capolavori della letteratura mondiale che ha ispirato diverse forme d’arte -dalla pittura al teatro, dalla danza al cinema- fino a oggi”.
 
 Manuel de Cervantes è autore del primo romanzo moderno, così come Dante Alighieri, grazie al suo poema, è ritenuto il padre della lingua Italiana. Le due mostre rappresentano un tributo, attraverso l’arte, alle due opere considerate due capisaldi della letteratura mondiale.
 
La mostra è realizzata  in collaborazione con il Consolato generale di Spagna e l’Instituto Cervantes di Napoli.