“I patrioti che fecero l’italia” dedicato a Mazzini il nuovo numero di CulturaIdentità

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Una storia romantica di eroi e patrioti. È la storia del Risorgimento italiano e del movimento mazziniano che viene raccontata ed attualizzata nel nuovo numero del mensile CulturaIdentità.

Il nuovo numero è stato presentato, il 3 marzo, nella sala Piccola Promoteca del Campidoglio. Alla conferenza stampa sono intervenuti: il deputato Federico Mollicone, coordinatore dell’ICAS intergruppo parlamentare “Cultura, arte e sport”; Edoardo Sylos Labini, fondatore ed editore di CulturaIdentità; Raffaella Salamina direttore de Il giornale OffAndrea De Priamo, presidente della Commissione Trasparenza e membro della commissione cultura capitolina e lo scrittore Emanuele Merlino. “Dalle barricate di Milano del Risorgimento a quelle ucraine dell’attualità, schiacciate dall’invasione russa, poiché i patrioti sono coloro che combattono per difendere e proteggere la loro casa e che eroicamente si sacrificano per essa”, come ha sottolineato il fondatore di CulturaIdentità Edoardo Sylos Labini “patrioti erano quelli che lottavano per l’Italia unita, patrioti sono quelli che lottano per l’Ucraina libera”.

La lotta per la libertà e la patria al centro di Disco Risorgimento, lo spettacolo di Sylos Labini scaricabile dal QR code presente sulla copertina del mensile. Una pièce che ripercorre l’epopea mazziniana dalla Repubblica Romana, all’esilio in patria dell’apostolo del Risorgimento. Un’iniziativa che è stata lodata dallo scrittore Emanuele Merlino poiché “CulturaIdentità fa quello che Mazzini delineava ne La filosofia della musica ovvero di essere in questi tempi di prostituzione intellettuale chi grida e confida nella libertà”.

Una libertà che nel Risorgimento divenne soprattutto un mezzo di emancipazione per la condizione femminile, come ha dichiarato nel suo intervento, direttore de Il giornale Off Raffaella Salamina, infatti “da Cristina Trivulzio di Belgiojoso ad Anita Garibaldi, emerge un messaggio rivolto alle giovani generazioni per non dimenticare il sacrificio di quelle donne che cercarono di farsi spazio lasciando un audace contributo in un mondo per troppo tempo declinato solo al maschile, che fu fatto da combattenti ma anche da fini intellettuali”. Istanze di approfondimento culturale e di libertà che sono state elogiate dai consiglieri Andrea De Priamo e Giovanni Quarzo che hanno espresso “la disponibilità della commissione cultura a farsi carico di queste istanze che devono essere attualizzate e fruibili dai cittadini, liberando Mazzini e Pasolini dalle etichette ideologiche e dal conformismo di parte imperante”.

Una lotta per la cultura libera che deve affrancarsi da quella vocazione inquisitoria tipica del politically correct e dell’egemonia socialcomunista, che ha condannato in passato Mazzini ed oggi Dostoevskij e la cultura russa, perché come ha sottolineato l’on. Federico Mollicone “è fondamentale liberare la cultura dal conformismo ideologico ed è ancor più necessario non confondere il posizionamento strategico con una inspiegabile russofobia culturale e discriminatoria che non deve riguardare intaccare il nostro patrimonio culturale