Denny Mendez:”Torno a teatro. Una vittoria come attrice e come essere umano”

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Venticinque anni fa riuscì a portare a casa l’ambito titolo di Miss Italia. Da allora, ne ha fatta di strada Denny Mendez, che oggi è un’apprezzata attrice e conduttrice. Impegnata, in questo periodo, sia sul fronte teatrale che televisivo, durante una pausa lavorativa si è raccontata con la schiettezza che l’ha sempre contraddistinta a Off.

Denny, sei impegnata su più fronti. Dalla televisione con la conduzione del programma Pole Position alla tournée teatrale con lo spettacolo “Il Carro di Dioniso” Come riesci a coniugare tutto?

Mi ritengo molto fortunata perché coniugare due lavori in contemporanea è una grande fortuna. In un momento così delicato dove il lavoro scarseggia, poter lavorare su diversi fronti è una conquista ed una grande opportunità. Noi donne siamo molto brave a fare le “giocoliere” e ad organizzarci.

Sei al timone del programma di successo Pole Position, pensato per dare risalto alle aziende e farle conoscere sotto tutti i punti di vista. Come sta andando questa nuova esperienza?

Mi sta dando grandi soddisfazioni sia a livello personale che lavorativo. E’ un programma molto seguito essendo il programma di punta. Per me è sempre un’emozione intervistare un’azienda. E’ come scoprire il corpo umano. Un’azienda è piena di organi, dal Ceo, all’amministratore delegato al project manager, ci sono tante figure diverse ma alla fine il lavoro è di squadra, di team. Nessuno viene lasciato indietro. Tutti viaggiano insieme con un unico obiettivo: vincere. Ma tra le aziende italiane ed internazionali che vado ad intervistare, quelle che mi colpiscono maggiormente sono quelle familiari che riescono a resistere anche nel tempo.

Tra i prossimi progetti c’è anche la tournée teatrale con il divertente spettacolo “Il Carro di Dioniso”. Che emozione ti dà tornare sul palcoscenico come protagonista femminile?

E’ un’emozione unica tornare a teatro ed interpretare un personaggio forte e vulnerabile. Essere nuovamente sul palco è una grande vittoria non solo come attrice ma come essere umano. Il teatro in questo momento ha bisogno di spettacoli, di storie. Lo spettacolo dal vivo non potrà mai competere con quello digitale. Sono felice di interpretare Asteria, il ruolo da protagonista, unica donna sul palco in mezzo a tanti attori fantastici. Mi sento molto coccolata.

Come nasce la tua passione per questo mestiere?

Nasce facendo numerosi corsi. Dopo Miss Italia non sapevo realmente quale doveva essere il mio percorso. Ho scelto sicuramente la carriera più faticosa ma che mi da tanti bei risultati nel tempo. Durare professionalmente parlando nel tempo in un ambiente spesso ostile non è assolutamente semplice. La passione, però, non mi manca mai. E’ sempre lì pronta per ogni nuova sfida.

Quando hai capito che quella passione stava per trasformarsi in un vero e proprio lavoro?

A Los Angeles conobbi un signore di circa 80 anni che ancora andava a fare dei provini con una passione meravigliosa, un amore spropositato per questo mestiere. E’ faticoso, è vero, ma ne vale la pena. Ed è stato proprio quell’uomo che mi ha fatto aprire il cuore e capire che questa era la strada giusta.

La pacca sulla spalla che ti ha maggiormente inorgoglito?

Senza dubbio le mie di ringraziamento a me stessa. Non voglio essere egoista ma non ho trovato un ambiente sempre facile a parte la mia famiglia. Devo dire grazie alle opportunità che ho avuto, ma alla fine il lavoro lo devo fare io.

Generalmente cosa ti dà la forza per affrontare i momenti no?

Sono molto sensibile, osservo quello che succede nel mondo, dalla speranza all’umanità, la disperazione, l’umiliazione. Allo stato attuale quello che mi sta dando tanta forza sono le varie dinamiche internazionali che osservo nel mondo. Sono tantissime le persone che hanno realmente bisogno. Ad esempio, l’immigrazione mi colpisce molto. Il partire e rischiare di morire da un momento all’altro. O, ancora, i matrimoni infantili. Sono una cosa atroce. Quando ascolto queste storie mi assale una rabbia pazzesca e penso: “Devo fare qualcosa per loro”. Tutte queste cose mi danno tantissima forza e mi rendo conto che i problemi veri sono altri. Bisogna aprire gli occhi e trovare il coraggio.

Come riesci a conciliare la sfera professionale con quella privata ?

Non è sempre facile ma cerco sempre di proteggere il mio spazio, è vitale per me. Se sono felice nel mio lavoro sono felice anche nel mio privato e viceversa ovviamente. Quello che conta è farli viaggiare di pari passo anche se non sempre è fattibile.

Guardando al futuro, quali altri traguardi ti piacerebbe raggiungere?

Mi piacerebbe essere un’attivista in campo. Vorrei avere più coraggio sotto quel punto di vista. Professionalmente parlando, invece, vorrei fare una serie internazionale e stare il più tempo possibile con la mia bimba e di vederla crescere felice e tranquilla.