“Ezra in Gabbia” Mariano Rigillo: In scena il riscatto del poeta Pound

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A 74 anni dalla pubblicazione de I Cantos, Ezra Pound, l’uomo e il poeta ispirato, rivive in palcoscenico grazie al talento del maestro Mariano Rigillo. “Ezra in Gabbia” torna in scena il 27 novembre, ore 21, e il 28 novembre, ore 17, al Teatro Sala Umberto di Roma scritto e diretto da Leonardo Petrillo con la coproduzione di Alessandro Longobardi ed interpretato dal grande attore Mariano Rigillo, con lui sul palco Anna Teresa Rossini. 

“ƈ stata una provocazione – racconta Rigillo in un’intervista rilasciata qualche mese fa a CulturaIdentitĆ un riscatto nei confronti di un grande autore ingiustamente censurato. In questa piĆØce tentiamo di rendere omaggio alla sua straordinaria opera letteraria. Il testo ĆØ basato sulle sue ossessioni: ossessione per la giustizia, per la libertĆ , Anna Teresa Rossini legge alcuni dei brani piĆ¹ significativi dellā€™opera dello scrittore. Io chiuso in una gabbia ripercorro la sua terribile prigionia. Arrestato dai partigiani nel 1945 perchĆ© fascista e consegnato agli americani, che lo rinchiusero in un campo di prigionia vicino Pisa, in una condizione disumana. In seguito, trasferito negli Stati Uniti nel manicomio criminale di Saint Elizabeth, accusato di alto tradimento, dove rimase ben 13 anni: il buco dellā€™inferno, abitato dalle urla e dalle bestemmie di persone con le braccia legate da camicie di forza”.

Autore de I Cantos, considerato uno dei capolavori della letteratura modernista, Pound ĆØ un artista controverso e immeritatamente dimenticato. La piĆØce ripercorre l’ossessione dellā€™uomo, il suo senso di inadeguatezza per non essere riuscito, se non a sprazzi, a far fluire caritĆ  e amore, ā€œa rendere le cose coerentiā€. Difende strenuamente la sua poesia, la scoperta delle incongruenze sociali e artistiche, del mondo e degli uomini.

“Ingiustamente imprigionato per 12 anni e 11 mesi in un manicomio criminale, lo spettacolo ĆØ un omaggio ad una delle figure piĆ¹ influenti del XX secolo – dichiara nelle sue note di regia Leonardo Petrillo – ma ĆØ anche un’operazione culturale non conforme e contro il politicamente corretto per ristabilire la veritĆ  storica e che si inserisce a pieno nella battaglia a tutela dei teatri,  dello spettacolo dal vivo e della cultura”. 

“Sono profondamente attratto dalla grandiositĆ  della sua lirica ed ĆØ questo che intendo evocare – spiega Rigillo – Il personaggio che interpreto in modo epico, non didascalico, ĆØ un uomo che torna in pubblico per farsi giudicare dalla platea per i suoi presunti ā€œreatiā€. Sulle tavole del palcoscenico celebriamo il processo che Ezra non ebbe mai. Colpevole o innocente. Essere liberato oppure no da quella gabbia, a giudicare sarĆ  finalmente il pubblico”.