È iniziato ieri il Festival CulturaIdentità, appuntamento culturale del movimento che negli ultimi anni ha saputo imporsi prepotentemente nel settore, prima come rivista poi come evento, e che oggi celebra la sua quarta edizione ideata e condotta Edoardo Sylos Labini (fondatore e presidente di CulturaIdentità)affiancato dal direttore de Il Giornale Off Raffaella Salamina .
Tema cardine di quest’anno l’Amore per la Patria, non un semplice proclama ma parte integrante della kermesse, a Casale Monferrato, celebrata a Palazzo Longosco nel cortile dell’ex chiostro di Santa Croce, sin dalla prima serata si è voluto esplicitare il collegamento con le radici risorgimentali scegliendo come ambientazione il borgo che ha dato i natali a Giovanni Lanza, reduce della prima guerra d’indipendenza e tra gli artefici della breccia di Porta Pia. Continuità ideale non solo nel luogo (parliamo di un festival itinerante le cui prossime tappe saranno il Castello del Monferrato ed il Teatro Municipale), CulturaIdentità è una festa permeata da questo spirito in ogni sua accezione da quella più istituzionale, come la Fanfara dei Bersaglieri Roberto Lavezzeri di Asti che ha inaugurato l’evento, alla componente nazionalpopolare, in questo caso la partita degli azzurri contro il Belgio presente nella scaletta della serata e guardata sul maxischermo assieme al pubblico.
Una particolare commistione retta da un solo filo conduttore che però non fa cadere in secondo piano quelli che sono i temi portanti di CulturaIdentità sin dalla fondazione della rivista, l’arte e le eccellenze italiane con uno sguardo sull’attualità. I primi ospiti del Festival sono stati Enrico Ruggeri, figura chiave della musica nostrana e grande appassionato di calcio, e Federico Palmaroli, autore satirico noto sui social con la sua pagina “Le più belle frasi di Osho”. La conversazione con i due invitati ha poi lasciato spazio alla consegna del Premio d’arte contemporanea da parte del critico Angelo Crespi agli artisti Luigi Borgognoni, Luca Vernizzi, Michele Di Lauro e Tiziana Battaglia. Il premio dedicato a Dante Alighieri nei settecento anni dalla nascita, è stato accompagnato da una cerimonia che questa sera vedrà protagonista il regista Pupi Avati il quale verrà ospite dalla Toscana dove proprio in questi giorni sta girando un lungometraggio sul Sommo Poeta. Il primo appuntamento del Festival si è svolto in un clima che da troppo tempo mancava, un incontro d’arte e spettacolo capace di unire i presenti ed il pubblico da casa (sulle pagine social di CulturaIdentità si può assistere alla diretta) in un rinato desiderio di aggregazione; non una bolla staccata dal presente, già solo l’attenzione sull’attualità renderebbe impossibile un approccio del genere, ma un primo simbolo della volontà di rinascere e di ripresa che animano gli italiani dopo più di un anno di stop. La chiusura di teatri e cinema assieme a tante altre attività della Penisola ha forse avuto un unico effetto positivo: il desiderio di ritorno all’arte, e l’evento di ieri è stato un piccolo passo avanti in questa direzione.