Prix Italia 2021, al Teatro Alla Scala il concorso internazionale per rilanciare l’Italia nel mondo

0

Dopo il lockdown, dopo la cancellazione di alcune restrizioni dovute al Covid-19 e il primo giorno in cui la Lombardia si trova in zona bianca, dal celeberrimo Teatro alla Scala – il tempio milanese dell’opera della grande musica e della danza – che rappresenta l’eccellenza della cultura italiana nel mondo, ha preso il via  la presentazione del 73° Prix Italia, presentato dalla giornalista Barbara Capponi e trasmesso in streaming su Raiplay,  che si svolgerà dal 14 al 18 giugno a Milano.

Un concorso internazionale organizzato dalla Rai dove i più grandi broadcaster del mondo si incontrano in Italia per rispondere e premiare le migliori opere della  televisione, della radio e del web, per celebrare e sostenere la creatività e per immaginare il futuro. Un’occasione per riunire nel nostro paese il meglio della comunicazione, dell’informazione e dell’intrattenimento di oltre 40 nazioni in rappresentanza di 5 continenti. 

Rebuilding Culture and Entertainment. Media’s Role for a New Start è il titolo di questa edizione che affronterà il tema del “ruolo dei media per un nuovo inizio”. Un’edizione che guarda alla duplice sfida dell’innovazione e dell’offerta di nuovi prodotti e conferma l’impegno del servizio pubblico, e della Rai in particolare, per il rilancio della cultura post-pandemia da Covid-19. L’obiettivo è quello di riportare al centro del dibattito pubblico il mondo dell’arte in tutte le sue espressioni. Oltre 60 i giurati, che decideranno i 10 prestigiosi riconoscimenti. 
L’edizione di Milano è segnata da importanti ritorni. Mediaset, nel Prix Italia dal 1996, torna dopo sei anni di assenza con tre programmi televisivi e la presenza in giuria. Dopo una pausa di due anni, concorre anche Radio24 – Il Sole24 Ore, che al Prix aveva aderito nel 2010. Un ruolo di primo piano avranno, come sempre, i giovani e gli universitari, grazie a un accordo firmato tra Rai e CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. La giuria degli studenti premierà il miglior video in concorso, e avranno anche la possibilità di effettuare dirette e interviste tramite i social dei rispettivi atenei.

Perché questo concorso, conosciuto in tutto il mondo, è anche una preziosa opportunità di far circolare le idee di giovani autori. Come quelli che, numerosi, hanno partecipato nelle scorse settimane alla prima edizione delle master class del Prix Italia in collaborazione con Rai Academy. Alla presentazione del premio erano presenti, oltre alle maestranze Rai, il Presidente Rai Marcello Foa, Annalisa Bruchi – segretario generale Prix Italia, il presidente del Prix Italia Graham Ellis, le autorità locali, il sindaco Giuseppe Sala, il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. La Presidente del Senato è stata la prima tra le autorità a salire sul palco del teatro più famoso d’Italia  per spiegare come  radio, televisione e internet rappresentino le “autostrade”  di un sapere sempre più universale e sempre più globalizzato.

Tecnologie in grado ormai di raggiungere ogni angolo del pianeta, ma anche in grado di condizionarne le principali dinamiche sociali;  dalla quotidianità ai grandi processi economici e democratici, potenzialità che inevitabilmente aprono a nuovi interrogativi sul ruolo etico dei media, ovvero sulla necessità di accompagnare lo  sviluppo  di questi fondamentali canali di comunicazione a un loro uso sempre più responsabile e prudente nel difficile equilibrio tra infodemia, fakenews e ridondanza di un’informazione sempre più accessibile, tempestiva e spesso incontrollata. Chiedersi quale dovrà essere il ruolo dei media nella ricostruzione della cultura in una società che riparte dopo la Pandemia deve essere soprattutto occasione per riflettere su come gestire al meglio con prudenza e responsabilità le grandi potenzialità comunicative e il loro impatto sociale. Tema che sarà al centro dei tanti momenti di dialogo e condivisione in calendario del Prix Italia nei prossimi giorni. Ma questo premio è dedicato anche ad un altro importante settore della comunicazione: quello dell’intrattenimento, dello spettacolo, dell’arte della cultura.  Un comparto che prima dell’emergenza pandemica dava lavoro a quasi un milione e mezzo di italiani, producendo un fatturato di oltre 90 miliardi di Euro e che ora è in grande difficoltà. 

 Una crisi che non ha risparmiato nessuno dalle grandi alle piccole produzioni cinematografiche, dai teatri ai musei, dalla musica alle altre forme di espressione artistica. Un mondo che ha pagato duramente il prezzo sociale ed economico del Covid-19 e che adesso va aiutato e messo in condizione di riscattare i tanti sacrifici di cui si è fatto carico durante l’emergenza. “Rilanciare la cultura significa rilanciare la creatività, il talento, la bellezza di un’Italia che fa sognare immaginare, emozionare. Significa ridare energia a quello spirito di avventura e a quell’ entusiasmo con cui nel 1948 in un Paese lacerato da una guerra e in grande difficoltà è nata l’idea di questo concorso internazionale, quella di unire un pianeta,  diviso da barriere e diffidenze nel segno di un’arte libera e senza confini. E riscoprire nel linguaggio universale della cultura la strada migliore per crescere insieme. Questo è lo spirito con cui dobbiamo investire nella riapertura dei nostri teatri musei, degli spazi espositivi e ricreativi, nel rispetto di un’identità artistica che è parte del nostro dna e di cui non possiamo più farne a meno”.  

La Presidente del Senato ha anche affermato che “rilanciare la cultura significa dare una spinta importantissima anche alla ripresa economica; ricordiamoci sempre che l’Italia possiede un patrimonio incredibile di tesori paesaggistici, architettonici, artistici e storici. Risorse che se valorizzate adeguatamente anche attraverso l’eco globale dei media possono dare una spinta eccezionale a tanti settori e comparti produttivi”. Molto significativo anche l’intervento del Presidente della Rai Marcello Foa che ha ammesso quanto l’ottimismo, l’impegno, la fiducia, l’audacia (e anche un pizzico di fortuna ndr), siano stati determinanti per organizzare in presenza e non online il prestigioso evento. “Il Prix Italia è considerato l’oscar delle produzioni radiofoniche, televisive e digitali. Ma come capita spesso in Italia, certe bellezze che sono ammirate e invidiate all’estero sono poche conosciute nel nostro Paese.  Il prestigioso concorso deve essere per l’Italia un’occasione di rilancio, di rinascita, di ripartenza, ma anche un momento di unione istituzionale, un momento in cui l’Italia deve tornare a essere protagonista; la bellezza e la grandiosità culturale dell’Italia devono tornare a splendere nel mondo!”